#ProtestaLigure 'apparecchia' in De Ferrari: tavoli e sedie "contro le false riaperture"
di Marco Innocenti
"Non è che possiamo lavorare guardando il meteo. Se poi inizia a piovere, ai nostri clienti cosa diciamo? Li dobbiamo far scappare?"
Li avevamo lasciati in corteo, per le strade della città, a manifestare la loro preoccupazione per una bozza di decreto che non lasciava presagire nulla di buono. Oggi il mondo della ristorazione, inteso a 360°, torna in strada ma lo fa con un flashmob, organizzato da #ProtestaLigure, portando tavolini, sedie, bicchieri e posate in piazza De Ferrari. Un'apparecchiatura in piena regola per chiedere l'immediata riapertura anche di quei locali che non hanno spazi all'aperto e che, ad oggi, resteranno chiusi. Qualcuno ha anche portato l'ombrello e lo ha aperto a simboleggiare quanto il loro lavoro sarà condizionato dalla benevolenza del meteo.
"Qua non si può lavorare guardando meteo.it - dice Fabrizio Bogo, ristoratore genovese tra i fondatori di #ProtestaLigure - Dobbiamo poter lavorare seriamente perché è un anno che non lavoriamo. Tutti i locali che hanno uno spazio all'aperto, ne hanno anche almeno un pochettino all'interno. Per questo noi chiediamo di equiparare le due situazioni, non ci possono essere locali di serie A e locali di serie B".
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