Processo Morandi: l’ex AD Castellucci pronto a nuove dichiarazioni

di R.P.

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Durante l’udienza odierna, l’accusa si è concentrata sulle responsabilità di altri ex dirigenti di Aspi

Processo Morandi: l’ex AD Castellucci pronto a nuove dichiarazioni

Il processo sul crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018 e costato la vita a 43 persone, ha visto oggi un aggiornamento importante. Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia (Aspi) e attualmente detenuto nel carcere di Opera a Milano, ha fatto sapere che intende continuare a rilasciare dichiarazioni spontanee. Il manager ha segnalato difficoltà nell’accesso ai documenti digitali necessari per il procedimento, ma è determinato a intervenire nuovamente, specialmente in seguito alla requisitoria dei pubblici ministeri Walter Cotugno e Marco Airoldi, in corso da diverse settimane. La sua posizione sarà esaminata per ultima, con le richieste finali previste per metà ottobre.

Durante l’udienza odierna, l’accusa si è concentrata sulle responsabilità di altri ex dirigenti di Aspi: Mauro Malgarini, responsabile della manutenzione dal 1994 al 2011, Fulvio Di Taddeo, ex capo manutenzione delle opere strutturali, e Mariano Romagnolo, ex responsabile dell’ufficio Ponti e Viadotti. I pubblici ministeri hanno evidenziato che il manuale di ispezione utilizzato non era adatto al viadotto Polcevera, soprattutto per la presenza unica degli stralli sul ponte Morandi, un elemento che lo differenziava da altre infrastrutture.

La Procura intende chiedere l’assoluzione per alcuni capi d’accusa nei confronti di alcuni dei 57 imputati, mentre per altri – considerati più rilevanti – si prevedono richieste di condanna severe. Egle Possetti, portavoce del Comitato in ricordo delle vittime, ha commentato: “Data la complessità del caso e il numero di imputati, è possibile che alcune accuse vengano escluse, ma per i principali responsabili attendiamo richieste pesanti. Speriamo che il processo di primo grado si concluda presto, perché è fondamentale per le famiglie delle vittime e per fare piena luce su questa tragedia.”

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