Ex Ilva, Uilm Liguria attacca Landini: "Ha detto che i nostri non dovevano andare lì". La Cgil Liguria: "Basta polemiche"
di L.P.
Prosegue la tensione tra le sigle sindacali Uilm e Fiom dopo l'episodio di questa mattina durante l’assemblea sindacale davanti alla portineria ex Ilva. Gli animi si sono surriscaldati quando un gruppo di delegati Uilm, che ieri si è dissociata dallo sciopero dei metalmeccanici genovesi, si è avvicinata all'ingresso dello stabilimento. A quel punto alcuni lavoratori della Fiom hanno iniziato ad inseguire i rappresentanti della Uilm al grido "vergogna".
“Questa mattina, davanti allo stabilimento Ilva, il segretario generale della Uilm Luigi Pinasco, il segretario organizzativo Cladio Cabras e tre delegati sono stati aggrediti a calci e pugni da individui con la felpa della Fiom, per poi esserebraccati per almeno un chilometro“, riferisce la Uil in una nota.
I due sindacalisti sono in questo momento ancora all'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, sotto osservazione: Claudio Cabras ha riportato “difficoltà motorie”, mentre Luigi Pinasco avrebbe subito dei "colpi alla testa". “Siamo in contatto diretto col primario, speriamo possano uscire il più velocemente possibile".
«È un fatto di una gravità estrema, in un modo squadrista perché non ci sono altre parole, dei lavoratori della Fiom hanno circondato e picchiato il segretario generale della Uilm Luigi Pinasco e il segretario organizzativo della Uilm Cladio Cabras e tre nostri delegati - ha dichiarato Riccardo Serri, segretario generale della Uil Liguria -. Sono stati circondati dopo che il segretario della Fiom ha invitato i nostri ad andare via e poi sono stati aggrediti a calci e pugni dai lavoratori della Fiom. È un atto gravissimo che deve essere condannato. La cosa che non sta né in cielo né in terra è che ad ora non abbiamo ricevuto nemmeno solidarietà da parte della CGIL Liguria. Anzi abbiamo visto le dichiarazioni di Landini e Palma, che hanno detto: "Queste cose dovevano capirle ancor prima e non dovevano andare". Noi oggi eravamo lì come tutti gli altri a difendere quella fabbrica perché da sempre diciamo che non vogliamo la violenza, quella violenza che oggi si è espressa nel peggior modo possibile. Abbiamo denunciato il fatto alla Polizia e informato la Digos, intorno alla zona ci sono molte telecamere».
«È un episodio inaccettabile che vogliamo denunciare ed andremo fino in fondo perché queste aggressioni fanno male alle persone coinvolte, ai lavoratori, al mondo sindacale, alla lotta e ai nostri obiettivi. Stiamo vivendo un momento drammatico per il lavoro nella siderurgia e queste persone violente e facinorose stanno solo spostando l'attenzione dal problema al regolamento di chissà quale conto. Così si perdono di vista i veri obiettivi - spiega Antonio Apa, coordinatore regionale Uilm Liguria - Questo clima di intimidazione che dilaga anche in altre fabbriche genovesi come, ad esempio, Ansaldo è intollerabile e mostra quanto stia scadendo un certo modo di fare sindacato e di condurre le vertenze».
È arrivato il comunicato della Cgil Genova e Liguria:
"Grazie alle mobilitazioni indette da Fiom e Fim e alla stragrande maggioranza dei lavoratori che hanno scioperato per 7 giorni e che ieri sono stati anche oggetto del lancio di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine con qualche ferito tra i manifestanti, oggi abbiamo una prima parziale ma importante risposta a quello che si chiedeva: continuare la produzione industriale ragionando nel contempo ad una soluzione strutturale per il rilancio della produzione siderurgica italiana. La Cgil ringrazia la Sindaca di Genova e il Presidente della Regione per essere stati vicini ai lavoratori e per aver portato il Governo a cambiare le proprie scelte. Adesso il tempo che si è guadagnato deve servire per trovare una soluzione strutturale per l’ex Ilva. A chi in queste ore accusa la Cgil di tacere di fronte allo squadrismo e al terrorismo, o addirittura immagina una presunta strategia della violenza, accusa che riteniamo essere gravissima, diciamo che per noi parla da sempre la nostra pratica e la nostra storia sindacale e anche i nostri caduti. Certo è inquietante sentire certe affermazioni sulla Cgil soprattutto se riferite al contesto della fabbrica di Guido Rossa delegato Fiom ucciso dalle Br. Condividiamo con i Segretari Landini e De Palma che la priorità per la Cgil è curarsi del destino dei lavoratori e delle fabbriche e non contribuiremo ad alimentare polemiche e scontri tra sindacati e lavoratori. Nel ribadire la ferma condanna contro ogni forma di violenza, da chiunque venga agita, auspichiamo che quanto prima sia ripristinato il corretto rapporto di rispetto tra le organizzazioni sindacali, soprattutto visto il momento grave che sta vivendo Genova, e non solo sulla vertenza Ilva".
Alla denuncia Uilm ha fatto seguito una breve replica da parte della Fiom, tramite il rappresentante RSU Armando Palombo, che ha dichiarato: "Nessun commento, ci saranno le sedi opportune dove poter far valere le proprie rivendicazioni".
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