Corteo ex Ilva, Anpi Genova: "Inaccettabile griglie e lacrimogeni per i lavoratori come al G8"

di Gilberto Volpara

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La presa di posizione da parte del presidente Bisca

Corteo ex Ilva, Anpi Genova: "Inaccettabile griglie e lacrimogeni per i lavoratori come al G8"

 

"Anpi Genova giudica inaccettabile ed allarmante quanto accaduto stamani davanti alla Prefettura, durante la manifestazione dei lavoratori ex Ilva". Lo dice il presidente Massimo Bisca nel commentare il corteo dei dipendenti ai quali si erano aggiunte delegazioni di altre industrie, categorie e studenti.

 

"All’arrivo del corteo partito da Cornigliano e che, come annunciato, dopo tre giorni di presidi a ponente, avrebbe dovuto raggiungere la Prefettura per un incontro, come accaduto altre volte, con i rappresentanti del governo a cui esprimere la preoccupazione per il futuro della grande industria siderurgica, che Genova non può permettersi di perdere, a fronte di vaghe rassicurazioni giunte da Roma, i lavoratori hanno trovato la strada sbarrata da griglie metalliche. Le stesse che negli occhi e nel cuore di tutti hanno evocato i giorni drammatici del G8 del 2001.  Una sorta di provocazione o una sottovalutazione dei sentimenti dei lavoratori, messi a dura prova dalla mancanza di risposte certe per il proseguo delle lavorazioni nello stabilimento genovese? Non sappiamo, ma di sicuro la presenza di agenti in tenuta antisommossa e le griglie che impedivano l’accesso alla Prefettura, hanno esacerbato gli animi, tanto che uno dei mezzi da lavoro che aprivano il corteo ha materialmente rimosso la griglia, a sottolineare l’intenzione degli operai di essere ascoltati, come mille altre volte, all’interno della Prefettura" dichiara Bisca. 

 

La conclusione del presidente Anpi: "Genova, medaglia d’oro della Resistenza, questi lacrimogeni li ha già visti troppe volte nelle strade. Che ci sia da difendere la democrazia come il 30 giugno 1960 , i diritti come nei giorni del G8 di cui l’anno prossimo ricorderemo i 25 anni, o i cortei per il lavoro, Genova non si tira mai indietro.  Anpi, che esprime la massima solidarietà ai lavoratori, ai sindacati e anche ai giornalisti coinvolti negli scontri, non può accettare altre scelte provocatorie da parte di chi dovrebbe rappresentare lo Stato, cioè noi tutti. Specialmente di fronte a chi manifesta per il posto di lavoro".

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