Processo Morandi, in aula l'ex ministro Graziano Delrio: "Venivano eseguiti controlli a campione, ma le verifiche non mi competevano"
di Filippo Serio
L'ex ministro alle Infrastrutture dal 2015 al 2018 chiamato come teste dell'udienza odierna
E' arrivato al Tribunale di Genova alle 9 in punto Graziano Delrio, l'ex ministro delle Infrastrutture e oggi principale testimone dell'udienza per il processo del crollo del Ponte Morandi.
“La sicurezza e la manutenzione non solo delle autostrade ma anche delle ferrovie e delle dighe sono state sempre obiettivi primari del ministero, come indicato anche dagli obiettivi strategici che negli anni in cui sono stato ministro ho predisposto. - dice Delrio - "Ma gli obiettivi strategici, che spettano alla parte politica, si traducono poi in obiettivi operativi che vengono affidati alla struttura tecnica. Come ministro quindi, non conoscevo le modalità di svolgimento del monitoraggio delle infrastrutture da parte delle concessionarie che interloquivano direttamente con la struttura tecnica”.
Alla domanda del pm Marco Airoldi se sapesse delle interrogazioni presentate prima del crollo sulle condizioni del ponte, Delrio risponde “Ne sono venuto a conoscenza solo dopo il crollo perché al ministero centinaia di interrogazioni e non a tutte mi viene chiesto di rispondere. E comunque devo dire che se anche l’avessi vista prima non l’avrei considerata come un allarme perché la premessa sulle condizioni di sicurezza del ponte era abbastanza generica e l’obiettivo mi pare fosse stimolare le realizzazione della Gronda per il potenziamento della viabilità in quello che è un nodo strategico”.
Il pm domanda poi se le risorse del ministero sarebbero state sufficienti a controlli a tappeto su tutte le infrastrutture. Delrio spiega che “Le risorse disponibili per una vigilanza capillare non erano sufficienti, ma ero convinto che delle verifiche a campione venissero eseguite. Però era solo un mio pensiero, perché non rientrava nella mia competenza verificare che venissero effettivamente eseguite”.
In carica dal 2015 e fino al 2018, Delrio risponderà alle domande dei pm Domenico Cotugno e Marco Airoldi, a cui dovrà spiegare in che modo il ministero controllava o non controllava Autostrade per l'Italia attraverso la direzione generale di vigilanza delle concessioni autostradali.
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