Processo bis Torre Piloti, la Camera Penale Ligure: "Atteggiamento oltraggioso delle parti civili dopo la sentenza"

di Redazione

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In una nota, il consiglio direttivo commenta le urla della madre di una delle vittime dopo la lettura della sentenza

Processo bis Torre Piloti, la Camera Penale Ligure: "Atteggiamento oltraggioso delle parti civili dopo la sentenza"

"Assistiamo ancora una volta all'ennesimo atteggiamento oltraggioso messo in atto dalle parti civili nei confronti dei difensori degli appellanti e dei componenti il collegio giudicante". Così Fabiana Cilio e Nicola Scodnik, presidente e segretario della Camera penale Ligure, dopo le parole della mamma di una delle vittime della Torre piloti alla lettura del dispositivo della sentenza di appello che ha assolto tutti gli imputati. La nuova sentenza aveva fatto gridare all'ingiustizia Adele Chiello, madre di Giuseppe Tusa una delle vittime. "Bastardi e venduti - ha urlato in aula dopo la lettura del dispositivo -. Erano poveri lavoratori, uccisi mentre facevano il loro dovere, i superiori dovevano proteggerli. Si sono ammazzati da soli".

"L'umana comprensione per il dolore dei congiunti delle vittime - si legge in una nota del consiglio direttivo - non può esimerci dal condannare fermamente quanto accaduto, perché, e incredibilmente occorre ancora una volta ribadirlo, le sentenze, anche quelle per le vicende più drammatiche, si rispettano e si criticano nei luoghi e con le forme opportune, non con comportamenti che impediscono a chi esercita la giurisdizione l'indispensabile serenità per addivenire ad una decisione che impatterà in maniera fortissima sulla vita di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nel procedimento".

"Il processo penale, decisamente più complesso quando si tratta di reati colposi, dove si discute di problematiche e conoscenze tecniche e scientifiche indispensabili per accertare eventuali responsabilità, dove manca un movente che contribuisca a rendere più comprensibile la vicenda, che spesso viene narrata mediaticamente e, conseguentemente, vissuta dalle persone offese, in maniera totalmente disancorata dal diritto, non può e non deve diventare il luogo dove la richiesta di giustizia finisce per confondersi con l'aspettativa di punizione ad ogni costo", prosegue la nota. "Esprimiamo solidarietà e vicinanza nei confronti di tutti i colleghi, la cui funzione difensiva va sempre valorizzata e salvaguardata da ogni genere di episodi intimidatori e aggressivi e di tutti i magistrati che decidono con autonomia, secondo i principi costituzionali del giusto processo e senza condizionamenti da parte dell'opinione pubblica".