Preziosi a Telenord: "Anch'io mi sarei contestato"

di Matteo Angeli

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L'ex presidente del Genoa: " Ho sempre accettato la contestazione tranne quello striscione contro mia figlia. Vorrei incontrare chi l'ha scritto"

Preziosi a Telenord: "Anch'io mi sarei contestato"

Enrico Preziosi, ormai ex presidente del Genoa, è stato opsite in esclusiva a Telenord. "La contestazione? Ho sempre accettata, tranne quella brutta frase nei confronti di mia figlia e quella persona che ha scritto lo striscione la maledico e spero di incontrarla. Preziosi vattene, ci sta, forse da tifoso avrei detto la stessa cosa. Nessun problema, la contestazione è frutto di risultati che non sono arrivati. Potevio fare meglio, non potevo fare di più. C'è stata anche la crisi della mia azienda. Fino al 2011 ho messo soldi nel Genoa, poi non c'è stata più la possibilità

Poi su Garrone: "Aspetto sempre di incontrarlo, quella sera che disse che a Genova c'era una squadra invendibile non era molto lucido. Io non mi sono mai occupato dei debiti della Sampdoria, abbiamo sempre onorato le scadenze. La licenza Uefa? Per un difetto mio siamo scivolati su una strada sdrucciolevole, e mi vergogno di questo. Un dato negativo che mi porterò sempre dietro".

Su Gasperini: "Il migliore allenatore che abbia mai avuto. L'ho consigliato a Percassi, dopo anni che faticavano hanno trovato un grande, poi loro stati anche bravi a costruire ottime squadre. Dopo di lui non abbiamo più avuto programmazione".

Poi un colpo di scena. "Ballardini voleva andare via, è successo prima dell'Inter. Io gli ho detto dimettiti, non l'ha fatto. Ma non voglio parlare male di nessuno, non l'ho mai fatto. Rispetto Ballardini per quello che ha fatto".