Porto di Venezia, via libera allo scavo del canale Malamocco-Marghera
di Redazione
Il Commissario Musolino: "Invertiamo il naturale processo d'interramento che rischiava di minare la competitività del nostro scalo"
La Capitaneria di Porto di Venezia ha siglato un’ordinanza che consente di eseguire i lavori di escavo dei fondali marini del canale Malamocco-Marghera, nel tratto compreso tra il bacino di evoluzione n.3 e il “curvone” di San Leonardo. L’intervento avrà durata di circa 12 mesi e si prevede di dare avvio alle operazioni di escavo già entro la fine della prossima settimana. I lavori sono stati aggiudicati con procedura aperta a ditte specializzate del settore.
A settembre il PIOPP aveva autorizzato l’esecuzione dell’escavo dei fondali marini, il trasporto e la successiva collocazione a dimora all’isola delle Tresse dei sedimenti “entro colonna B e C” per un quantitativo stimato di 537mila metri cubi e quelli “entro colonna A” presso le strutture morfologiche lagunari stabilite per un quantitativo stimato di 110mila metri cubi.
“Sono serviti tre anni di intenso lavoro per superare un lungo periodo caratterizzato da inspiegabili ritardi nel ripristino dell’accessibilità nautica dei porti veneti - dichiara Pino Musolino, Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale - Oggi finalmente arriva l’ultimo via libera nell’iter autorizzativo all’escavo del canale Malamocco Marghera, la principale arteria di comunicazione del porto veneziano, che potrà così essere liberato da circa 650 mila metri cubi di sedimenti, invertendo il naturale processo di interramento che rischiava di minare in modo irreparabile la competitività del nostro scalo. Un lavoro frutto di un’efficace collaborazione dell’AdSP a livello locale con il Provveditorato e con la Capitaneria, e a livello centrale con il Ministero e la sua struttura tecnica. Quella di oggi è un’ottima notizia per tutta la comunità portuale veneta che conta 1300 aziende insediate e oltre 21 mila addetti e per tutta l’industria manifatturiera della nostra regione che necessita di porti efficienti per rifornirsi di materie prime e sostenere l’export. Ci auguriamo che d’ora in poi le operazioni di escavo dei canali portuali possano tornare ad essere un’attività manutentiva ciclica e ordinaria così come previsto dalla legge”.
Le attività di escavo manutentivo proseguono anche su altri fronti. A Venezia è stato completato il progetto per l’escavo manutentivo di darsena della Rana in canale Ovest che sarà trasmesso in questi giorni al Provveditorato. Una volta ottenuta l’autorizzazione dello stesso si procederà con le azioni propedeutiche all’avvio dei lavori e alla predisposizione della documentazione da inviare alla Capitaneria di Porto per l’emissione di apposita ordinanza. L’intervento manutentivo di escavo dell’accosto ME10 in canale Ovest a Marghera è stato completato, mentre si stima di poter iniziare da metà dicembre le attività di escavo della darsena del canale Sud in corrispondenza dell’accosto di San Marco Petroli.
A Chioggia, per quanto riguarda l’intervento di manutenzione presso gli accosti di Val da Rio, di cui si è in attesa dell’autorizzazione da parte del Provveditorato, è previsto l’escavo di circa 50 mila metri cubi di sedimenti classe B a partire indicativamente da metà gennaio 2021. Sono altresì previsti altri interventi manutentori per il ripristino dei pescaggi per i quali sono in corso approfondimenti e valutazioni necessari alla predisposizione dei relativi progetti. Nel complesso l’importo stanziato per le attività di scavo e conferimento ammonta a più di 15 milioni di euro.
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