Porto di Genova, bloccata maxi-spedizione di cavi e motori elettrici verso il Pakistan

di Edoardo Cozza

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La dogana trova 56 tonnellate di materiali dichiarati fittiziamente come rottami di ferro: nel Paese asiatico non si possono importare componenti elettriche

Porto di Genova, bloccata maxi-spedizione di cavi e motori elettrici verso il Pakistan

Nel terminal portuale di Pra’ è stata intercettata, dall’Ufficio delle Dogane di Genova 2, una spedizione transfrontaliera di rifiuti con destinazione Pakistan. Dopo i controlli è stato bloccato l’imbarco di 2 containers, contenenti complessivamente oltre 56 tonnellate di motori elettrici dismessi, misti a cavi elettrici rivestiti di guaine plastiche e ad altri rifiuti, che non erano stati oggetto di una accurata cernita né di una corretta classificazione nei documenti di accompagnamento.

I rifiuti, destinati ad una fonderia della regione del Punjab, erano infatti stati dichiarati come rottami di ferro, tentando di eludere le restrizioni pakistane che non ammettono l’importazione di rifiuti derivanti dalla più complessa componentistica elettrica (mista a plastiche, cavi, condensatori), senza che sia selezionato il solo metallo ferroso. A conclusione delle indagini sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria i titolari delle due ditte organizzatrici della spedizione, una toscana ed una lombarda.

Nel 2021 funzionari ADM hanno fortemente incrementato nei terminal genovesi l’attività di contrasto all’illecita esportazione di rifiuti, tramite molti altri accertamenti su spedizioni (anche accompagnate da falsi permessi) di scarti plastici verso il Sud Est Asiatico, o di batterie, motori e moduli fotovoltaici che soggetti senza scrupoli hanno tentato di smaltire nell’Africa subsahariana.