Ponte Morandi: testimone, ci fu transazione tra Aspi e assicurazioni

di Redazione

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La compagnia aveva negato il risarcimento sostenendo che il rischio crollo non era stato adeguatamente evidenziato

Ponte Morandi: testimone, ci fu transazione tra Aspi e assicurazioni

Autostrade, dopo avere citato il consorzio assicurativo, "ha ricevuto 29 milioni a seguito di transazione con ultima tranche di versamento lo scorso 25 maggio". Dunque un decimo rispetto ai 300 milioni che avrebbe previsto il contratto assicurativo sul Polcevera. E' quanto ha detto in aula Umberto Vallarino, dirigente di Atlantia e Autostrade, nel corso del processo per il crollo del ponte Morandi.

Nel 2016 Aspi fece inserire il viadotto tra le opere "nominate" facendo dunque aumentare il risarcimento da 100 a 300 milioni. Fu proprio Vallarino a chiedere e a ottenere il passaggio. Dopo il crollo, la compagnia assicurativa Swiss Re aveva negato il risarcimento spiegando che "i problemi del viadotto non erano stati evidenziati dalla società come la buona diligenza dell'assicurato avrebbe richiesto". Adesso si scopre che sono andati in transazione 29 milioni che si aggiungono ai 37 per il risarcimento per il danno a terzi.

In aula il pubblico ministero Walter Cotugno ha incalzato Vallarino per sapere come mai nel 2016 aveva scritto che erano state fatte dalla Swiss Re delle Survey tecniche, indagini tecniche, "attraverso controlli operativi con i tecnici della Direzione esercizio e di Spea, focalizzate sui miglioramenti operati da Aspi sulle proprie infrastrutture dedicate alla sicurezza e alla sorveglianza nonché alla manutenzione straordinaria delle opere (per esempio il Polcevera). Da tali survey l'assicuratore ha tratto ampie ed esaustive conoscenze". Dalle indagini è emerso che invece non sarebbe stata fatta alcuna indagine tecnica. Come mai Vallarino scrisse così? "Me lo disse Paolo Lionetti (un dei suoi collaboratori) che erano state fatte delle survey sul Polcevera e poi mi ricordo che era stato messo il carroponte e stavano facendo controlli". Per la procura, invece, la società sapeva che il ponte era a rischio crollo e cambiò per questo copertura assicurativa.

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