Ponte Morandi sette anni dopo, Diaz: "Chiedere scusa non basta"

di Filippo Serio

Il fratello di Henry, vittima del crollo: "Le amministrazioni ricordano, ma poi ignorano lo stato delle cose"

"Le amministrazioni pubbliche tendono a ricordare gironate come questa, ma tendono ad ignorare la situazione attuale: durante tutte le altre parti dell'anno. Non basta chiedere scusa, bisogna ammettere le proprie colpe." - così a Telenord Emmanuel Diaz, fratello di Henry, una delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi avvenuto esattamente 7 anni fa. Questa mattina la cerimonia alla Radura della Memoria

"Ricordiamo che la Nazione ha voluto abdicare il proprio potere di controllo e di sorveglianza sui concessionari,  equivale a dire che in tanti hanno volutamente ignorato il problema, un problema che era evidente, un problema che anche noi stessi abbiamo ignorato." - prosegue Diaz che da quando ha avuto inizio, ha seguito da vicino il processo per stabilire le colpe del crollo del viadotto

"Non si tratta soltanto di non dimenticare, si tratta anche di ricordare bene. Ricordare bene in questo momento equivale a ricercare la sicurezza per noi tutti, perché quello che è capitato il 14 agosto del 2018 si potrebbe ancora verificare. Diciamo che questo diventa un monito per tutti noi. Cerchiamo di non dimenticare, perché dimenticare in questo momento equivale a dire morire ancora." - conclude Diaz

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