Ponte Morandi, niente sospensione delle tasse per imprese e cittadini: bufera sul Governo

di Fabio Canessa

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Pd e Forza Italia: "Un pasticcio", M5s: "Sorpresi da Casellati e Mattarella"

Ponte Morandi, niente sospensione delle tasse per imprese e cittadini: bufera sul Governo
Bufera sul Governo dopo lo stop alla sospensione di tributi e contributi per cittadini e imprese colpiti dal crollo di Ponte Morandi a Genova. La proroga, contenuta in un emendamento del decreto semplificazioni, è stata giudicata inammissibile dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati insieme ad altri 61 emendamenti sugli 85 votati dalle commissioni, su parere informale del presidente Mattarella. “Noi avevamo chiesto che questa norma rientrasse nella legge di bilancio, la sua sede naturale, e a questo punto il problema sarebbe già risolto - ha commentato la senatrice Pd Roberta Pinotti, che ha denunciato il fatto -. M5s e Lega hanno rinviato ancora, scegliendo il decreto semplificazione, la sede non idonea, per un emendamento con cui si stava cercando di correre ai ripari. Di Maio e Salvini sono venuti a Genova a prendere gli applausi, ma a parte gli annunci non sono in grado di passare dalle parole ai fatti. Questa mancata proroga rischia di mettere in ginocchio una città che con molta dignità sta cercando di risollevarsi, dopo la tragedia dell’estate scorsa. Ora ci auguriamo che il governo trovi una soluzione immediata, perché le famiglie e le imprese di Genova non meritano tutto questo”. “Va ora in onda l’ennesimo pasticcio di un governo scalcinato - scrivono i parlamentari liguri di Forza Italia Cassinelli, Mulè, Bagnasco e Gagliardi - L’ennesima prova di scarsa aderenza alla realtà, la conferma del l’incapacità di un esecutivo che non sa andare oltre slogan e proclami. Sulle misure necessarie a Genova abbiamo sempre avuto un atteggiamento di grande responsabilità correggendo o introducendo molte norme per sfollati, lavoratori e imprese. Uguale fermezza e responsabilità impone un correttivo immediato con un decreto legge ad hoc che sani questa ferita”, concludono i parlamentari azzurri. Dai pentastellati dita puntate su prima e seconda carica dello Stato. "Troviamo incomprensibile che anche su questo tema, su cui c'è stata convergenza da parte di tutte le forze politiche, si sia arrivati a questo. Anche noi siamo rimasti stupiti dalla presa di distanza del presidente Mattarella. La partita non è chiusa, ma sono sicura che in Parlamento si continuerà a lavorare", replica Alice Salvatore, capogruppo M5s in Regione Liguria - sicuramente non c'è da parte nostra la volontà di venire meno agli impegni". "Stiano tranquilli il presidente Toti e tutte le opposizioni che con i loro passati governi hanno fallito la gestione di qualunque emergenza si sia verificata in questo Paese: la norma del decreto Semplificazioni, stralciata non per volontà dell'esecutivo, sarà ripresentata nel primo provvedimento utile". Lo afferma il Ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, sull'emendamento che prorogava al 2 dicembre prossimo la sospensione dei tributi e dei contributi, e concedeva la possibilità di rateizzarli per le zone colpite dal crollo del Ponte Morandi di Genova.
 “La Cisl non permetterà che gli aiuti ai genovesi vengano cancellati”. Così il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri dopo lo stop alla proroga da parte del Governo per la sospensione delle tasse per le zone di Genova colpite dal crollo di Ponte Morandi.  “Con il decreto semplificazioni finito sotto la mannaia del Presidente della Repubblica – continua Maestripieri - è saltato anche il rinvio a fine anno delle tasse dovute dai contribuenti che hanno subìto danni economici in conseguenza della tragedia del ponte Morandi. Può darsi che qualcuno finisca addirittura per prendersela con il presidente Mattarella, che invece ha correttamente spiegato, minacciando di non controfirmare quello che stava diventando un decreto omnibus, che il provvedimento non poteva diventare, come è già accaduto per il decreto emergenze, un contenitore di interventi disomogenei. La Cisl non permetterà che i necessari aiuti alle imprese, all’economia e al lavoro della città passi in cavalleria, magari utilizzando la scusante che il presidente non l’ha ritenuta coerente col decreto semplificazioni".