Ponte Morandi, le indagini della Procura: altri 4 viadotti potevano crollare in Liguria
di Redazione
L'ipotesi è di crollo colposo, risultavano avere un grado di ammaloramento pari a 70 che significa 'crollo imminente'

La Procura di Genova ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando il reato di crollo colposo in merito all'ammaloramento di quattro viadotti (due in A7, uno in A26 e l'altro in A10). Queste strutture, ispezionate dalla Proger e Speri nel novembre 2019, risultavano avere un grado di ammaloramento pari a 70, un 'voto' che prelude secondo la testimonianza dell'ex manager della Concessionaria, a un crollo imminente.
Ma nel trimestre precedente, ispezionati da Spea (la società del gruppo Atlantia che allora era deputata al controllo della rete autostradale) quei viadotti avevano ottenuto un 'voto' pari a 50 che si attribuisce a strutture per le quali si devono programmare interventi in tempi ragionevoli. La procura vuole capire che redasse quei giudizi così 'ottimistici'.
Nel dicembre 2019 Spea, che fa parte della galassia Atlantia, è stata completamente esautorata dai controlli strutturali della rete autostradale della Concessionaria ma i suoi tecnici, nel luglio 2019, avevano certificato che quei quattro viadotti avrebbero richiesto interventi nel medio-lungo periodo. La procura genovese adesso dovrà capire chi fu a dare quel giudizio 'tranquillizzante'.
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