Ponte Morandi, ispezione della Dia nel cantiere Est
di Redazione
1 min, 54 sec
A causa della presenza dell'antimafia, la commissione consiliare è rimasta fuori
Ispezione della Dia, direzione investigativa antimafia, questa mattina ai cantieri di ponte Morandi e negli uffici della struttura commissariale. Gli agenti sono stati impegnati in un controllo di routine - spiegano dalla struttura commissariale - e hanno vagliato documenti e verificato l'identità di alcune persone al lavoro. La Dia si è trovata al cantiere est, quello dove sono in corso le demolizioni degli edifici di via Porro e si sta preparando l'abbattimento con esplosivo delle pile 10 e 11, proprio mentre si stava svolgendo il sopralluogo della commissione consiliare Territorio.
I consiglieri comunali genovesi hanno quindi dovuto attendere oltre le recinzioni di sicurezza che i controlli avessero fine. Un mese fa, proprio da un controllo della Dia, era scattata una interdittiva antimafia nei confronti dell'impresa Tecnodem, impiegata in un subappalto nei lavori del Morandi e ritenuta a rischio di infiltrazione della criminalità organizzata di tipo mafioso. Dopo quel caso la struttura commissariale ha reso pubblici, sul proprio sito ufficiale, gli elenchi delle aziende, circa 90, che lavorano alle opere di demolizione e ricostruzione.
L'ispezione è stata disposta dal prefetto Fiamma Spena. In cantiere uomini della guardia di finanza e carabinieri oltre a personale del Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche e dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro, diretto e coordinato dalla Direzione Investigativa Antimafia di Genova. Si è trattato del terzo accesso ispettivo. Il sopralluogo ha interessato gli uffici di cantiere delle aziende impegnate e non gli uffici della struttura commissariale come scritto in precedenza.
Nell'operazione sono stati impegnati complessivamente 66 uomini: controllate 226 persone, 147 mezzi e 66 aziende. L'iniziativa rientra nell'attività di controllo dei cantieri in chiave di prevenzione antimafia. In particolare, le tipologie di attività che connotano il cantiere della demolizione di ciò che resta del ponte Morandi e della ricostruzione di un nuovo viadotto, rientrano nel novero di quelle ritenute maggiormente esposte al rischio di intromissione da parte della criminalità organizzata.
Il Prefetto e il Commissario Straordinario nel gennaio scorso hanno sottoscritto un Protocollo antimafia che, tra l'altro, ha comportato la creazione di una piattaforma informatica che viene alimentata dalla Struttura commissariale e dalle aziende che eseguono i lavori. Questa banca dati consente alla Prefettura, alle Forze di polizia, al Provveditorato Opere Pubbliche e all'Ispettorato del Lavoro di monitorare ogni lavorazione connessa al cantiere e ogni persona o mezzo che vi accedono e di effettuare controlli anche a distanza.
I consiglieri comunali genovesi hanno quindi dovuto attendere oltre le recinzioni di sicurezza che i controlli avessero fine. Un mese fa, proprio da un controllo della Dia, era scattata una interdittiva antimafia nei confronti dell'impresa Tecnodem, impiegata in un subappalto nei lavori del Morandi e ritenuta a rischio di infiltrazione della criminalità organizzata di tipo mafioso. Dopo quel caso la struttura commissariale ha reso pubblici, sul proprio sito ufficiale, gli elenchi delle aziende, circa 90, che lavorano alle opere di demolizione e ricostruzione.
L'ispezione è stata disposta dal prefetto Fiamma Spena. In cantiere uomini della guardia di finanza e carabinieri oltre a personale del Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche e dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro, diretto e coordinato dalla Direzione Investigativa Antimafia di Genova. Si è trattato del terzo accesso ispettivo. Il sopralluogo ha interessato gli uffici di cantiere delle aziende impegnate e non gli uffici della struttura commissariale come scritto in precedenza.
Nell'operazione sono stati impegnati complessivamente 66 uomini: controllate 226 persone, 147 mezzi e 66 aziende. L'iniziativa rientra nell'attività di controllo dei cantieri in chiave di prevenzione antimafia. In particolare, le tipologie di attività che connotano il cantiere della demolizione di ciò che resta del ponte Morandi e della ricostruzione di un nuovo viadotto, rientrano nel novero di quelle ritenute maggiormente esposte al rischio di intromissione da parte della criminalità organizzata.
Il Prefetto e il Commissario Straordinario nel gennaio scorso hanno sottoscritto un Protocollo antimafia che, tra l'altro, ha comportato la creazione di una piattaforma informatica che viene alimentata dalla Struttura commissariale e dalle aziende che eseguono i lavori. Questa banca dati consente alla Prefettura, alle Forze di polizia, al Provveditorato Opere Pubbliche e all'Ispettorato del Lavoro di monitorare ogni lavorazione connessa al cantiere e ogni persona o mezzo che vi accedono e di effettuare controlli anche a distanza.
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