Ponte Morandi, dopo un mese le macerie sono tutte lì. Inizia una settimana cruciale

di Fabio Canessa

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Martedì Bucci a Roma con Conte e Toti. Pressing sul Governo: "Quei detriti non sono rifiuti"

Ponte Morandi, dopo un mese le macerie sono tutte lì. Inizia una settimana cruciale
A un mese esatto dalla spettacolare implosione delle pile 10 e 11, non si è ancora sbloccata la situazione delle macerie di ponte Morandi. Le 50mila tonnellate di detriti sono ancora lì, su via Fillak, via Porro e la piana del Campasso, a tagliare in due la Valpolcevera che tra poco più di due settimane piangerà il primo anniversario della tragedia. La settimana a cavallo tra luglio e agosto dovrebbe essere quella decisiva. O almeno è quello che ci si augura. Il sindaco-commissario Marco Bucci rientra dalle ferie. Martedì l'appuntamento a Roma col commissario all'emergenza Giovanni Toti e il premier Giuseppe Conte. Si parlerà del rinnovo delle cariche commissariali e del prolungamento dello stato d'emergenza, che scade il 15 agosto. Ma anche del riutilizzo delle macerie per il riempimento a mare di Fincantieri, vero pallino di Bucci che aveva preannunciato un paziente negoziato col Governo per ottenere il nulla osta. In cantiere, per ora, non si tocca nulla. Anche perché i resti del viadotto devono essere ispezionati dai consulenti della procura e dissequestrati. Man mano che si tolgono i 'sigilli', si procede a differenziare il materiale, escludendo l'inerte dalla parte ferrosa. Le ipotetiche destinazioni d'uso sono già scelte: mantenimento in loco per le fondazioni del futuro parco urbano, opere di difesa a mare alla foce del Polcevera, e appunto il progetto del ribaltamento a Sestri Ponente. L'Ispra, col parere inviato alla struttura commissariale il 12 luglio, ha detto sì al riutilizzo raccomandando in pratica di rispettare le norme nazionali e comunitarie. E però, in base a queste, non si possono usare materiali classificati come "rifiuti" per opere di riempimento a mare. L'obiettivo di Bucci è quindi lavorare sull'interpretazione delle parole e convincere Roma che quel materiale non va classificato come scarto. Il tempo per farlo, però, è sempre meno. "Il 14 agosto dovrà essere tutto liberato", ha ripetuto più volte il sindaco. Che ha pure promesso, entro la prima settimana di agosto, l'apertura del bypass su via Porro per poter riaprire via Fillak e dare una speranza a residenti e commercianti della zona. Fabio Canessa