Ponte Genova, Aspi risponde: “Dal crollo del Morandi abbiamo pagato tutto noi”

di Redazione

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La nota: “La tragedia ha segnato la storia dell’azienda, intendiamo continuare a svolgere pienamente il ruolo di concessionaria“

Ponte Genova, Aspi risponde: “Dal crollo del Morandi abbiamo pagato tutto noi”

"Autostrade per l'Italia, nel corso di questi due anni, ha supportato in ogni modo la realizzazione del nuovo viadotto sul Polcevera facendosi carico della totalità delle spese di demolizione e costruzione. Le risorse complessivamente stanziate per Genova, sotto forme di indennizzi e sostegno a cittadini e imprese, sono superiori ai 600 milioni di euro". E' quanto afferma la società in un comunicato.

"La società ad oggi, non ha mai ricevuto alcun riscontro formale alle proposte inviate all'Esecutivo - definite sulla base delle continue interlocuzioni avute - per la definizione del contenzioso sul Ponte Morandi, né mai alcuna proposta formale è stata formulata dall'Esecutivo stesso." Lo afferma Autostrade per l'Italia in una nota nella quale afferma che dallo scorso gennaio sta lavorando con i rappresentati del commissario Bucci per facilitare l'entrata in esercizio del nuovo viadotto. "Autostrade per l'Italia - è scritto nella nota - ha lavorato con la massima determinazione, anche allo scopo di preservare i posti di lavoro dei suoi 7000 dipendenti, e intende continuare a svolgere pienamente il proprio ruolo di concessionaria, lavorando nell'interesse pubblico e, al tempo stesso, tutelando in ogni sede i propri diritti".

"La tragedia del 14 agosto 2018 ha segnato in modo indelebile la storia della società". E' quanto afferma Autostrade per l'Italia in una nota nella quale spiega che "è stato completato un radicale cambiamento di management e di tutti i processi aziendali" e che sono stati "ralizzati in due anni investimenti per oltre 1 miliardo, aumentate le spese di manutenzione di oltre il 50%, tutti i controlli sulla rete effettuati da società esterne"

Aspi - prosegue la nota - ha realizzato un profondo e radicale cambiamento del suo management e di tutti i suoi processi aziendali. Entro il 2023 la società investirà 2 miliardi di euro in spese di manutenzione e cura della rete, di cui 550 milioni di euro nel solo 2020. Ad oggi sono attivi oltre 300 cantieri di manutenzione sulla rete nazionale. Attività possibili grazie al finanziamento di 900 milioni di euro messo a disposizione dalla Capo Gruppo Atlantia, poiché lo scorso gennaio Aspi, a causa dell'art. 35 del DL Milleproroghe, ha subito un downgrade del proprio rating a livello "spazzatura" che ha bloccato di fatto l'accesso al credito della società". Il Piano di Trasformazione di Autostrade per l'Italia - ricorda la società - "prevede una spesa complessiva di 7,5 miliardi di euro tra investimenti e manutenzioni e l'assunzione di 1.000 nuovi ingegneri e tecnici nei prossimi 3 anni. E' stato inoltre radicalmente cambiato il sistema di monitoraggio dei 1943 ponti e viadotti, affidati a primarie società esterne, ed è in corso un approfondito assessment delle 587 gallerie presenti sulla rete. Sono stati portati a compimento nuovi rilevanti investimenti, come ad esempio la Galleria Santa Lucia di Barberino del Mugello sulla A1, uno dei più grandi tunnel d'Europa, del valore di 1 miliardo di euro". Del programma di investimenti di 14,5 miliardi di euro - spiega inoltre la società - Aspi ha definito e presentato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti progetti di sviluppo della rete immediatamente esecutivi per 7,4 miliardi di euro (tra cui la Gronda di Genova, che necessita semplicemente dello sblocco del progetto esecutivo), di cui attende il via libera da oltre 20 mesi. Tali investimenti, qualora sbloccati, potrebbero svolgere un ruolo rilevante sul sistema produttivo, soprattutto in questa fase di contrazione del PIL nazionale. Dallo scorso gennaio, ASPI sta lavorando con i rappresentanti del Commissario Bucci per facilitare l'entrata in esercizio del nuovo viadotto a Genova (lungo 1,1 km e situato esattamente tra due rami autostradali gestiti dalla società) di cui è urgente prendere in carico al più presto complessi aspetti infrastrutturali e viabilistici. Il Dicastero concedente è sempre stato informato degli avanzamenti del tavolo".