Plastica riciclata, nuovo progetto per renderla sicura anche a contatto con gli alimenti
di Simone Galdi
Iniziativa europea per sviluppare metodi di decontaminazione innovativi applicabili ai poliolefine post-consumo
Il centro tecnologico spagnolo AIMPLAS sta guidando il progetto di ricerca DECONWASTE per sviluppare nuove tecniche di pulizia e decontaminazione dei materiali plastici riciclati destinati al contatto alimentare. L’iniziativa, finanziata dai governi europei e regionali, mira a superare le attuali difficoltà tecniche nel riciclo dei poliolefine post-consumo, in linea con le linee guida dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), come riportato dal sito specializzato packagingeurope.com.
Poliolefine complesse – A differenza di materiali come il PET, i poliolefine presentano ostacoli rilevanti nel processo di riciclo, dovuti alla loro ampia varietà d’uso, alla presenza di numerosi additivi e al comportamento chimico eterogeneo. Secondo Adrián Morales, ricercatore responsabile per il riciclo meccanico di AIMPLAS, "queste caratteristiche rendono i processi di decontaminazione più complessi e richiedono tecnologie specializzate".
Tracciabilità critica – Una delle principali difficoltà nel riciclo di questi materiali è l’impossibilità di distinguere chiaramente, durante la raccolta e selezione, tra imballaggi alimentari e non alimentari. La mancanza di tracciabilità sull’origine dell’uso alimentare dei materiali riciclati ostacola le successive fasi di lavorazione, rendendo incerte le condizioni di sicurezza per il loro riutilizzo.
Obiettivi del progetto – Il progetto DECONWASTE è finalizzato a sviluppare metodi efficaci che superino questi ostacoli e garantiscano la sicurezza dei materiali plastici riciclati destinati al contatto con gli alimenti. Morales sottolinea che la ricerca ha l’obiettivo "non solo di rispettare le normative europee, ma anche di assicurare la protezione dei consumatori e la loro fiducia nei prodotti alimentari confezionati".
Collaborazioni industriali – Al progetto partecipano anche le aziende ACTECO, SPBERNER e PICDA, con il sostegno dell’Istituto Valenciano per la Competitività e l’Innovazione (IVACE+i) attraverso il bando 2024 per Progetti di Cooperazione Strategica. Il programma è inoltre cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).
Impatto atteso – AIMPLAS auspica che questa ricerca permetta di rimuovere uno dei principali ostacoli nel riciclo dei poliolefine, ossia la difficoltà di riutilizzare materiali finora scartati nella produzione di nuovi imballaggi o articoli destinati al contatto diretto con gli alimenti. Secondo quanto dichiarato, l’adozione di nuove tecnologie potrebbe offrire nuove prospettive all’industria del riciclo e aumentare la quota di materiali effettivamente recuperabili per usi sicuri e regolamentati.
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