Peccato, il campionato è già finito! Gilardino ha costruito una macchina perfetta

di Gessi Adamoli

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Ora via al mercato: si annuncia la solita, calda estate. Ma questa squadra andrebbe toccata il minimo indispensabile

Peccato, il campionato è già finito! Gilardino ha costruito una macchina perfetta
Game over: campionato finito. Peccato proprio ora che ci stavamo divertendo. Contro il Bologna è stato il miglior Genoa della stagione. Una macchina perfetta per intensità, idee, automatismi e capacità di coprire il campo. Gilardino, all’esordio in serie A, è andato oltre ogni più rosea aspettativa della vigilia, Il suo Genoa sa essere squadra ed è in un gruppo estremamente coeso che possono esaltarsi le qualità dei singoli, specialmente quelle di chi come Gudmundsson e Vitinha sono di un livello tecnico eccelso.
 
I 49 punti, uno in più rispetto al Genoa di Gasperini al primo anno nella massima serie, non sono solo un traguardo simbolico e di buon auspicio. Sono il punto di partenza per ripetere l’exploit di quella squadra ma con un finale diverso: continuità al progetto e non soltanto una gloria effimera. Ma occorre saper aspettare, bisogna avere la pazienza di vedere crescere nel tempo questa squadra e le sue ambizioni. La società e Gilardino sono stati estremamente chiari nel fisare l’obiettivo. La parola d’ordine è stabilità, bisogna consolidarsi a centro classifica per poi salire la classifica gradino dopo gradino.
 
Ora l’attenzione dei tifosi è inevitabilmente concentrata sulle strategie che saranno messe a punto per la campagna acquisti. Il Genoa ha il mercato bloccato per ancora una sessione e dunque tanto entra e tanto può uscire. Per questo occorrerà tutta l’abilità diplomatica del direttore generale Ricciardella per fare in modo che Vitinha giochi nel Genoa anche il prossimo anno. Ma con i dirigenti dell’Olympique Marsiglia ha saputo creare un rapporto estremamente collaborativo e questo fa sperare per una soluzione positiva. Del resto l’attaccante portoghese, baciando la maglia dopo il gol, ha fatto capire chiaramente che lui vuole restare al Genoa. L’abbraccio dei compagni e di tutta la panchina è stato la dimostrazione di quanto affetto abbia saputo conquistarsi. Lui, pagato 30 milioni solo un anno prima, non aveva fatto una piega di fronte al trasferimento ad un club che era appena arrivato dalla serie B. Aveva capito che il Genoa poteva essere la destinazione giusta per rilanciarsi dopo una stagione complicata anche a causa della malattia della mamma. Retegui, che pure dovrebbe essere il suo competitor per il ruolo dei centravanti, è scattato dalla panchina ed è stato trai primi ad abbracciare. Per altro avendo caratteristiche tecniche diverse e per certi aspetti compatibili, nel Genoa del futuro potrebbero fare coppia soprattutto nel caso che Gudmundsson, come purtroppo sembra probabile, dovesse essere ceduto. Rischia di partire anche Martinez, che piace ad alcuni importanti club europei, e che ha raggiunto una valutazione che sfiora i 30 milioni. Due pezzi pregiati che la proprietà americana dovrà essere brava a sostituire, dando origine a quel famoso circolo virtuoso che deve essere alla base della politica di un club che, se vuole generare nuove plusvalenze, deve saper investire.
 
Se alcuni club legati ai 777, soprattutto lo Standard Liegi ed il Vasco da Gama, stanno attraversando un momento delicato, il Genoa può invece contare su una gestione attenta e la capacità di valorizzare talenti. E nel giro di due anni può davvero raggiungere quell’autosostenibiltà che è al primo punto nel programma della proprietà americana. A proposito di 777 va registrata la beffarda sconfitta del Melbourne Victory contro il CC Mariners nella finale del campionato australiano. In vantaggio per uno a zero il Melbourne è stato raggiunto al 97’ per poi crollare nei tempi supplementari.
 
“Chili e centimetri, ecco cosa ci serve per crescere”, rispose Gasperini dopo i famosi 48 punti a chi gli chiese come intendeva migliorare il suo Genoa. Nel calcio moderno la struttura fisica è fondamentale. E allora in questo senso andranno cercati il successore di Strootman che, dopo quello dell’Olimpico, ha avuto un altro bagno di folla ma questa volta a tinte rossoblù, e quello di Dragusin che, come dimostrano i troppi gol subiti ultimamente di testa, di fatto non è stato sostituito. Si punta molto su Alessandro Marcandalli, 22 anni e un metro e 90 di altezza per 80 chili, che rientrerà dal prestito alla Reggiana. Nesta, il suo allenatore e che di difensori centrali un po’ dovrebbe intendersene, per lui ha speso parole importanti. “E’ un giocatore straordinario, destinato ad una grande carriera”.
 
La partita col Bologna, se ha fatto registrare la bocciatura di Bohinen (il Genoa ha l’obbligo di riscatto) che non ha giocato nemmeno un minuto, ha anche detto che non occorre affannarsi per trovare l’alternativa a Badelj. Malinowski si è infatti disimpegnato da play con grande efficacia, giocando spesso e volentieri in verticale ma anche con un eccellente senso della posizione a protezione della difesa.
 
E ora via al mercato: si annuncia la solita, calda estate. Ma questa squadra andrebbe toccata il minimo indispensabile.