Blazquez a Telenord: tutto quello che ha detto. E che non ha potuto dire
di Gessi Adamoli
Situazione in divenire: “il 25 giugno alle 22.23 non c’è stato cambio di proprietà”
“Chi ci mette i soldi, alla fine, è irrilevante”. La saggezza del tifoso è come quella popolare: riassume maniera secca e concisa quello che altri cercano di spiegare con mille giri di parole. Così, se dopo l’attesissima partecipazione di Andres Blazquez a We are Genoa, il popolo rossoblù si è scatenato sui social, c’è stato un commento che si è rivelato la sintesi più efficace di cosa effettivamente pensano i tifosi. Insomma che le risorse arrivino da direttamente da A – Cap oppure attraverso 777 Partners fa poca differenza, ma è fondamentale che il presidente Zangrillo, il ceo Andres Blazquez e tutto il management rossoblù possano continuare a fare il loro eccellente lavoro. E non ci riferiamo solo ai risultati ottenuti sul campo (promozione al primo colpo, il famoso “only one year”, e undicesimo posto da neopromossa). Ma anche a quelli che riguardano comunicazione e immagine: il Ferraris è sempre pieno anche grazie ad un rinnovato orgoglio tutto genoano.
Hanno costruito un gioiellino che va preservato e difeso, per questo comprendere lo stato di salute economico dei 777 Partners diventa un passaggio fondamentale e non un esercizio fine a se stesso da parte di molesti ficcanaso. A – Cap è il maggiore finanziatore dei 777 Partners e potrebbe decidere di muoversi autonomamente. A grandi linee sarebbe quello che è successo all’Inter dove Marotta, Ausilio e tutte la dirigenza è rimasta al proprio posto. Blazquez ha anche candidamente ammesso che il ceo di A – Cap nei mesi scorsi è stato al Ferraris a vedere una partita del Genoa. Quello a Genova è stato solo un viaggio di piacere?
Ma c’è anche un’indiscrezione riportata dal New York Times secondo la quale A - Cap avrebbe incaricato Banca Moelis per iniziare un mandato esplorativo al fine di cedere i gioielli dei 777 e tra questi c’è sicuramente Il Genoa, che da “invendibile” come lo era alla fine dell’era Preziosi, è tornato ad essere estremamente appetibile grazie all’opera di risanamento operata dai dirigenti che la holding americana ha distaccato in Liguria.
Blazquez a Telenord ha detto e non detto tante cose. E altre le ha lasciate capire: “Il 25 giugno alle 22.23 non c’è stato alcun cambio di proprietà”. Insomma, è una situazione tutta in divenire. Il ceo rossoblù è stato apprezzato dai tifosi perché ha saputo essere estremamente rassicurante. Soprattutto per quanto riguarda l’aspetto sportivo: “Siamo ambiziosi, vogliamo migliorarci. Ci potranno essere dei sacrifici eccellenti, ma i giocatori saranno ceduti soltanto quanto avranno raggiunto una valutazione di mercato che riteniamo congrua e anche quando avremmo contemporaneamente individuato un profilo di giocatore che possa sostituirlo in maniera adeguata”.
Fa eccezione Martinez. Quindici milioni non è un prezzo giusto. Ma questa è una brutta faccenda e si sa che il mercato è ormai sempre più in mano ai procuratori. Quello di Martinez si chiama Sergio Barila. E Blazquez gli ha giurato vendetta, tremenda vendetta.
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