Palazzo Nicolosio Lomellino riapre in piena sicurezza con “Bernardo Strozzi a Genova e in Liguria”

di Giulia Cassini

Dal 30 maggio al 2 giugno osserverà orario 11-19 per riscoprire le meraviglie del palazzo

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Da sabato 30 maggio a martedì 2 giugno 2020 Palazzo Nicolosio Lomellino, gioiello di proprietà privata di Via Garibaldi 7, riapre al pubblico dalle 11 alle 19, con ingressi a numero ridotto e misure di sicurezza adeguate a proteggere la salute dei propri visitatori.

Già Rubens aveva ricostruito le vicende architettoniche di questa perla dei Rolli nella seconda edizione del suo volume "Palazzi Moderni di Genova" del 1626 e il fascino di questo scrigno di bellezza è immutato nei secoli. Il palazzo venne edificato per volontà di Nicolosio Lomellino tra il 1563 e il 1569 su progetto dell'architetto e pittore lombardo Giovanni Battista Castello detto il Bergamasco (Crema 1526- Madrid 1569). Celebri gli affreschi di Bernardo Strozzi detto il Cappuccino (Genova 1582, Venezia 1644) ivi conservati, tra cui al primo piano nobile la sala con "La Fede sbarca nel Nuovo Mondo". Altra sorpresa il giardino con l'Orto e il Minareto. Tra i punti più fotografati spicca il Ninfeo centrale e la Grotta con "Apollo che caccia il cinghiale" tra stalattiti, conchiglie e acqua di fonte dove sbocciano letteralmente le sculture in marmo del Parodi. Questa grotta esisteva già nel XVII secolo come rivelano gli ovali in stucco ai lati dell'entrata.

Sarà quindi possibile tornare a scoprire le meraviglie del Palazzo, che per l’occasione presenta la nuova esposizione permanente “Bernardo Strozzi a Genova e in Liguria”. Dopo il grande successo della mostra “Bernardo Strozzi 1582/1644 La conquista del colore”curata da Anna Orlando e Daniele Sanguineti e la richiesta da parte del pubblico di approfondire ulteriormente l'opera del Maestro del Barocco Genovese, Palazzo Nicolosio Lomellino offre un percorso su pannelli che si snoda dal ponente al levante ligure alla scoperta dei lavori raccolti nelle Collezioni pubbliche, ancora oggi visitabili in chiese e Palazzi.

Un itinerario del lavoro artistico dell’artista -come spiegano Patrizia Berninsone segretario generale Associazione Palazzo Lomellino di Strada Nuova Onlus e il divulgatore Andrea Costi (in foto)- che dagli esordi a Campo Ligure e in Valle Stura prosegue con gli affreschi della perduta chiesa di San Domenico (ora in Accademia Ligustica di Belle Arti) passando per gli affreschi con il Trionfo di Davide sulla volta di Palazzo Branca Doria e agli affreschi con soggetti classici di Enea e Didone a Villa Centurione Carpaneto. Un importante approfondimento è dedicato al ritrovato affresco-capolavoro al Primo Piano Nobile di Palazzo Nicolosio Lomellino, unico Palazzo aperto al pubblico dove è possibile ammirare affreschi di Strozzi. Sono inoltre ricordate le opere presenti oggi nei Musei Civici di Strada Nuova, Palazzo Bianco e Palazzo Rosso, e a Palazzo Spinola di Pellicceria che si avvicinano a modelli caravaggeschi e fiamminghi, e le pale d’altare distribuite a Genova e nel Genovesato, tra cui quella dipinta per la cappella del Conservatorio Interiano, ora Banca Carige, quella della chiesa dei Sordomuti e quelle destinate a Genova Borzoli e a Framura. A completare l’esposizione, un dépliant evidenzia le tappe principali del percorso. L’esposizione, realizzata con il supporto e il patrocinio di Regione Liguria e Agenzia InLiguria, sarà visitabile fino al mese di ottobre.