Ospedale di Voltri, Chiarotti: "Ok fare la nostra parte ma così si azzerano i servizi"
di Marco Innocenti
Pastorino e Lunardon: "Assurdo non informare Municipio e sindaci"
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Qualcuno l'ha definito un vero e proprio blitz. La Regione invece l'ha spiegato come una misura necessaria per farsi trovare pronti all'emergenza, definendo anzi strumentali ed addirittura "da idioti" le polemiche innescate. Il caso è quello dell'ospedale Evangelico di Voltri, dove stamani sono stati liberati due reparti, quello di chirurgia e quello di ortopedia, per far posto a 50 posti letto da destinare ad altrettanti casi di contagio da coronavirus, che la sanità ligure si aspetta di dover gestire da qui ai prossimi giorni. Ma in concreto, cos'è successo? "E' quello che vorrei sapere anch'io - commenta sbalordito il presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti - Purtroppo ho letto dai social la notizia della dismissione dell'ospedale di Voltri e mi sono subito allarmato, ho chiamato l'assessore Viale che deve rispondermi ancora adesso. La cosa spiace perché io ripeto che non voglio fare polemica politica ma la situazione di quest'ospedale, qui a Ponente, la conosciamo tutti molto bene, conosciamo anche quello che ha significato difenderlo".
"Ricordo - ha precisato Chiarotti - che questa tipologia di Pronto Soccorso è l'unica, da Sampierdarena a Savona, Valle Stura compresa. Qui nessuno si vuol sottrarre ai propri compiti. Non mi viene nemmeno in mente di sottrarmi alla mia parte di responsabilità per affrontare l'emergenza nazionale del coronavirus che deve vederci tutti coinvolti ma un conto è fare la propria parte, un conto è azzerare dei servizi che diventano fondamentali per una parte della città".
Due reparti più il pronto soccorso sono stati destinati per allestire questi 50 posti letto. "Io sono venuto su oggi solo per verificare lo stato dell'arte perché ho avuto migliaia di telefonate di miei concittadini che mi chiedevano conto. La verità - ammette quasi sconsolato Chiarotti - è che io sto apprendendo queste cose adesso, mentre voi mi state intervistando. Sembrerebbe che sia così, che il pronto soccorso cessi la sua attività da domattina [sabato 7 marzo, ndr], così come per i due reparti di chirurgia e ortopedia e che abbiano chiamato a casa molti cittadini chiedendo loro di venire a ritirare le cartelle cliniche perché gli interventi previsti li avrebbero fatti in altre strutture. E' un modo di fare per certi versi inquietante nel metodo ma potrebbe diventarlo anche nel merito".
"Noi non abbiamo difeso quest'ospedale perché ci sembrava giusto farlo a livello politico - prosegue Chiarotti - ma solo perché questa struttura è importantissima per questa parte di città. Ben disposti a dare la nostra mano a frenare l'emergenza sanitaria ma non si può pensare di azzerare dei servizi dalla sera alla mattina senza pensare nemmeno a condividere o confrontarsi con le istituzioni locali, con i sindaci dei comuni limitrofi e con i municipi. La preoccupazione è molto alta e l'inquietudine da parte mia è nel fatto che da stamani non ho ancora avuto risposta dalle istituzioni a cui mi sono rivolto. Io non posso sapere le cose dai cittadini o dai giornalisti. Purtroppo però sembra che tutto sia già stato deciso. Le decisioni vanno prese ma non si possono prendere in questo modo".
Insieme al presidente Chiarotti, all'ospedale Evangelico di Voltri, c'erano anche i capigruppo regionali Giovanni Lunardon del Pd e Gianni Pastorino di Linea Condivisa , i quali dopo aver parlato con la Direzione Sanitaria dell'ospedale, hanno potuto provare a fare chiarezza della situazione. "Il colloquio con la Direzione è stato molto positivo - commenta Gianni Pastorino - Quello che non è stato positivo è il non sapere invece da assessorato e Alisa delle scelte che lasciano perplessi: l'ospedale ferma completamente la propria attività, vengono svuotati i reparti di chirurgia, ortopedia e il pronto soccorso per disporre di 8 posti letto di terapia intensiva e altri 50 di terapia di media intensità. Una scelta su cui si può discutere perché naturalmente serve attrezzarsi rispetto ad una situazione che può diventare grave. Peccato però che non più di due giorni fa lo stesso presidente Toti abbia detto in aula che la nostra potenza di fuoco ospedaliera è completamente intatta. Non ha comunicato niente nemmeno alle strutture di voler disporre un'iniziativa del genere. Dispiace per questo comportamento poco collaborativo con le istituzioni locali, che rischia solo di creare nelle persone un grande allarmismo".
"Sicuramente poi così si comunica in maniera sbagliata - ha ripreso Giovanni Lunardon - Siamo tutti persone mature e credo che fare comunicazione in un'emergenza non sia solo un diritto per i cittadini ma anche un dovere che chi fa queste operazioni deve tenere ben presente. La cosa sconvolgente è che non siano stati informate le vere figure istituzionali, come il presidente del Municipio piuttosto che i sindaci dei vari comuni della Valle Stura o dei comuni limitrofi di Arenzano e Cogoleto. Eppure sono le prime autorità sanitarie sul territorio. Credo che quando si è di fronte a scelte di questa natura, per quanto condotte in una situazione di emergenza, l'informazione e la condivisione siano due fattori fondamentali".
"Poi ci sfugge - prosegue Lunardon - quale sia la dimensione di questo piano: oggi siamo venuti a conoscenza della situazione qua dell'Evangelico ma non siamo al corrente di quali scelte si stiano operando. Lo dico da menmbro della Commissione Sanità: non sappiamo cosa si stia facendo per reperire posti letto di vigilanza attiva, per reperire posti letto di rianimazione o come si sta cercando di far fronte alla mancanza di dispositivi di protezione individuale che sappiamo che mancano molto e non sappiamo cosa si sta facendo per rafforzare le dotazioni organiche. Ecco io credo che questi siano elementi minimi che devono stare insieme in un progetto motivato e unitario. E non sappiamo se questo esista. Abbiamo per questo chiesto la convocazione urgente di una commissione sanità alla presenza dell'assessore Viale e ci auguriamo che questa richiesta venga esaudita al più presto".
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