Nuova diga di Genova, Bucci detta i tempi: "Consegneremo l'opera con tre anni di anticipo"

di Carlotta Nicoletti

Il presidente regionale: cassoni riparabili in posa, in gara la fase B appena sbloccati 142 milioni dal MIT

 

La fase A della nuova diga foranea di Genova sarà completata entro luglio 2027, con l’ultimo cassone previsto in posa nello stesso mese. Lo ha annunciato il presidente della Regione Marco Bucci, rispondendo a circa trenta domande tecniche nel corso di un incontro dedicato all’avanzamento dei lavori.

Costi complessivi – Il costo stimato per la realizzazione dell’intera infrastruttura è pari a 1 miliardo e 550 milioni di euro, una cifra superiore ai 1,3 miliardi inizialmente previsti. “La differenza è dovuta all’aumento dei prezzi e ad alcuni imprevisti tecnici”, ha chiarito Bucci, specificando che si tratta comunque di una stima e che l’importo effettivo potrebbe risultare leggermente inferiore.

Avvio fase B – La seconda parte del progetto andrà in gara non appena il Ministero delle Infrastrutture autorizzerà l’ultimo finanziamento necessario. “Si tratta di 142 milioni di euro, non 160 – ha precisato Bucci –. I 160 milioni sono una stima finale legata a eventuali negoziazioni. Attendiamo solo il via libera per procedere”.

Cassoni da 66 metri – Una delle criticità tecniche ancora aperte riguarda i nuovi cassoni da 66 metri, sui quali si sono verificati problemi di distacco di materiale durante la discesa del cassero. “Decideremo a luglio se il cassero è idoneo – ha spiegato – e se potremo realizzare i cassoni nei termini previsti”.

Cassoni già posati – Il governatore ha smentito categoricamente le ipotesi di rimozione dei cassoni già posizionati per effettuare riparazioni. “Non verranno rimossi. Eventuali interventi saranno realizzati da sommozzatori, direttamente in loco”.

Colonne strutturali – Durante la prima fase dei lavori si è reso necessario un adeguamento tecnico rilevante: le colonne, inizialmente previste da 6 metri, sono state portate a 12 metri. Una modifica che ha comportato un ulteriore incremento dei costi, ma che secondo Bucci “non rappresenta più una criticità: il problema è stato risolto”.

Tempistiche generali – La fase B dovrebbe concludersi entro la fine del 2027 o, al più tardi, nei primi mesi del 2028. “Molto dipenderà da quando si andrà in gara e da cosa prevede il cronoprogramma dell’impresa vincitrice. In ogni caso, siamo tre anni avanti rispetto alla scadenza iniziale del 2030”, ha sottolineato Bucci.

Tutela ambientale – Infine, il presidente ha risposto alle domande sui riempimenti previsti e sulla possibilità di contaminazioni ambientali: “Le operazioni avverranno in piena conformità con la normativa italiana. Non sono previste eccezioni di alcun tipo”.

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