Neonato morto durante il parto a Genova, perizia scagiona i medici

La morte del neonato avvenuta un anno fa all’ospedale Evangelico di Genova Voltri sarebbe stata causata da un evento “raro, imprevedibile e imprevenibile”. È quanto emerge dalla perizia del medico legale Francesco Ventura, disposta dalla pm Gabriella Dotto, che ha scagionato i tre medici e l’ostetrica indagati per il decesso del piccolo. La direzione sanitaria dell’ospedale aveva segnalato il caso alla Procura, che aveva aperto un’inchiesta per fare chiarezza sulla tragedia avvenuta il 14 marzo 2024.

La perizia – Secondo il medico legale, la causa della morte sarebbe stata una distocia di spalla, una rara complicanza ostetrica che ha aggravato la sofferenza ipossica del feto durante la fase espulsiva del parto. L’incidenza di questa complicazione, come riportato dalla letteratura medica, è variabile e la sua insorgenza risulta difficilmente prevedibile e prevenibile.

L’indagine – La madre era arrivata in ospedale al termine di una gravidanza senza problemi, ma durante il parto sono sorte complicazioni che hanno portato alla morte del neonato. Nonostante i tentativi di rianimazione, il piccolo non è sopravvissuto. La direzione sanitaria ha segnalato il decesso alla Procura, che ha quindi avviato un’inchiesta e iscritto nel registro degli indagati l’equipe medica dell’ospedale, difesa tra gli altri dagli avvocati Antonio Rubino e Paolo Costa.

Le conclusioni dell’autopsia – Il medico legale Francesco Ventura ha stabilito che il personale sanitario ha operato nel rispetto delle linee guida e delle buone pratiche indicate dalla comunità scientifica. La morte del neonato, secondo il perito, è stata determinata da un insieme di fattori legati alla sofferenza ipossica fetale e alle difficoltà insorte in fase espulsiva, che non potevano essere previste né prevenute.

Richiesta di archiviazione – Alla luce delle conclusioni della perizia, che escludono responsabilità mediche, la Procura potrebbe ora procedere con la richiesta di archiviazione per i tre medici e l’ostetrica indagati.

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