Nasce "Europa Verde Liguria: "Genova è fragile e la Gronda un rischio"

di Michele Varì

2 min, 43 sec

Elena Grandi: "I giovani chiedono di cambiare. Giusto l'alt alle Vespe, ma anche ai fumi delle navi"

Nasce "Europa Verde Liguria: "Genova è fragile e la Gronda un rischio"

"Genova è una città fragile dal punto di vista idrogeologico e per questo va rispettata. La Gronda, come tutte le infrastrutture, deve essere valutata bene perchè può avere un grande impatto ambientale e i giovani, sulla scia di Greta, ci chiedono di cambiare le nostre poltiche sull'ambiente". 
Lo ha detto oggi a Genova Elena Grandi, portavoce di Europa Verde che stamane ha presentato la sezione della Liguria del partito. 
"Stiamo lavorando tutti a questo processo di creazione per un nuovo movimento ecologista e che diventi un partito di governo forte" ha spiegato la Grandi, aggiungendo: "Ci stiamo allargando al mondo di comitati, associazion e cittadini competenze che dal basso si sentono coinvolti in quella che ho mai una battaglia comune e Greta e tutti i ragazzi del mondo ci stanno chiedendo rispetto a delle azioni politiche che preso atto che l'emergenza climatica e ambientale è un fatto e a Genova ne abbiamo purtroppo riprova troppo spesso. Genova è infatti una città fragilissima. perchè è un porto, perchè costruita in maniera dissennata senza tenere conto che ha dei torrenti che diventano valanghe d'acqua quando piove, fragile perché abbiamo costruito case in luoghi dove non si doveva quindi va ripensato il nostro consumo del suolo e dell'edilizia, ed intervenire sul dissesto idrogeologico per Genova è una priorità assoluta". 

La Grandi ha risposto anche sull'ordinanza del sindaco Bucci che dal primo novembre vieterà il traffico alle auto e le moto più vetuste: "Ormai tutte le città si stanno allineando perché ci sono delle direttive europee sulle Low emission zone per esempio anche a Milano ha vietato queste circolazioni. Ma credo che queste misure possano servire solo si lavora parallelamente anche sul tema dell'inquinamento delle grandi navi o sulla ricostituzione dei mezzi pubblici del trasporto". 
Sulla Gronda la portavoce dei Verdi dice: "Se dobbiamo far defluire il nostro traffico dobbiamo farlo con opere che non abbiano un impatto ambientale devastante e con progetti connesi al contesto in cui vengono costruiti. E il progetto della Gronda non appare così "
Noi chiediamo sempre che tutte le infrastrutture siano utili e realizzate solo dopo studi approfonditi per evitare impatti devastantim, ed è evidente che per la Gronda non è così".

La Grandi risponde poi alla domanda sul perché in Italia i Verdi stentano da sempre a decollare al contrario di quanto accade nei Paesi del Nord Europa: "In Italia e tutto il sud dell'Europa e nell'est dell'Europa c'è molta più fatica a fare partire questo movimento. Io sono certa che questa cosa è in fase risolutiva perché se si pensa che i Verdi avevano ottenuto l' 0.8% alle ultime elezioni politiche e sono passati al 2,4, dunque hanno quasi triplicato i voti. Ma è evidente che non basta e bisogna investire di più. Bisogna essere più presenti sui media, sui social sui telegiornali e sui giornali per raccontare che noi ci siamo e che abbiamo un progetto concreto che non è un progetto di slogan, ma di studi di fattibilità supportati da persone molto competenti. In Europa poi i Verdi sono l'unico partito transazionale che non ha bisogno di creare un gruppo perchè esiste già in 27 Paesi".