Mostro di Firenze, presentata istanza di revisione: “Come Garlasco, la scienza può riscrivere la verità”
di E.L.M
Gli avvocati di Paolo Vanni chiedono una nuova valutazione dei delitti attribuiti al “postino di San Casciano” grazie a nuove tecniche investigative

I legali di Paolo Vanni, nipote del “postino di San Casciano” condannato per i delitti del Mostro di Firenze, hanno depositato un’istanza di revisione del processo. La richiesta, presentata a Genova, punta a una rilettura degli ultimi quattro omicidi attribuiti alla figura centrale del caso. “La scienza oggi consente ciò che ieri sembrava impossibile”, spiegano gli avvocati, paragonando il caso a quello di Garlasco.
Confronto giudiziario – “Mostro di Firenze e Garlasco sono uniti dal medesimo bisogno di giustizia: rileggere sentenze che, alla luce dei progressi scientifici, possono cambiare volto”. Lo ha dichiarato l’avvocato Antonio Mazzeo, che insieme a Valter Biscotti ha firmato l’istanza di revisione. Secondo la difesa, gli strumenti oggi a disposizione potrebbero ribaltare “sentenze apparentemente solide”.
Nuove possibilità – Il progresso delle tecniche investigative, in particolare quelle legate all’analisi del DNA e alla scena del crimine, ha riaperto in più casi vecchi fascicoli giudiziari, portando a revisioni e, in alcuni casi, all’assoluzione di imputati condannati in via definitiva. “Garlasco ci sta insegnando che non bisogna aver paura di cercare la verità, qualunque ne sia il prezzo”, ha dichiarato l’avvocato Biscotti.
Obiettivo – I legali intendono dimostrare che gli elementi a carico di Mario Vanni, deceduto nel 2009, e collegati agli ultimi quattro duplici omicidi del Mostro di Firenze, siano oggi riconsiderabili. La revisione, chiesta su incarico del nipote Paolo Vanni, punta a far luce su quelle che i difensori definiscono “vecchie sentenze piene di dubbi”.
Contesto – I delitti del Mostro di Firenze, avvenuti tra il 1968 e il 1985, restano tra i casi criminali più discussi e controversi della cronaca nera italiana. Mario Vanni fu condannato in via definitiva insieme a Giancarlo Lotti. La riapertura del fascicolo si inserisce nel solco di un rinnovato interesse giudiziario verso i cold case, alimentato anche da innovazioni nel campo delle indagini forensi.
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