Monopattini, in Italia 125 incidenti gravi nel 2020: quello di Genova è il secondo mortale
di Alessandro Bacci
La principale causa di sinistro è la caduta autonoma dovuta a ribaltamento, spesso frutto della distrazione alla guida
Sono stati 125 gli incidenti gravi che nel 2020 hanno coinvolto monopattini in Italia, con un decesso a Budrio (Bologna) a giugno, 11 feriti con prognosi riservata e 49 con prognosi superiore ai 40 giorni. Sono i dati diffusi dall'Osservatorio Monopattini dell'Asaps, l'Associazione sostenitori Polstrada, dopo l'incidente di Genova che ha provocato il secondo decesso in Italia. La Lombardia ha registrato il maggior numero di incidenti (56), seguita d Piemonte (14) e Lazio (13). Trenta utenti coinvolti avevano meno di 18 anni, a dimostrazione dell'utilizzo da parte di giovanissimi, mentre un pedone 86enne è la persona più anziana coinvolta, investita nel settembre scorso a Cesena da due minorenni a bordo di monopattino. Otto gli incidenti con conducenti di monopattini alterati dall'alcol e denunciati per guida in stato di ebbrezza.
"Alle doti di mezzo moderno, agile, non inquinante, il monopattino aggiunge significative condizioni di pericolo se non condotto con prudenza e osservanza delle regole, insomma doti di doppio equilibrio: fisico e mentale, senza accettazione del rischio", commenta il presidente dell'Asaps, Giordano Biserni, che sottolinea come "il massiccio utilizzo nelle grandi città italiane, e l'equiparazione alle biciclette, sono temi che impongono la massima attenzione sui veicoli di micromobilità elettrica".
La principale causa di sinistro, spiega l'Asaps, è la caduta autonoma dovuta a ribaltamento senza urto contro ostacoli fissi. "Su questo aspetto ha inciso sia la distrazione alla guida - molti gli utenti che usano il cellulare alla guida anche per fare i selfie - che l'inesperienza del guidatore, spesso giovanissimo, ma anche la manutenzione stradale di molte arterie cittadine, con buche ed avvallamenti che non facilitano l'utilizzo di un veicolo con ruote molto piccole soprattutto nei centri storici. Seguono gli scontri frontali e laterali, spesso agli incroci, dove non vengono rispettate le precedenze, e gli scontri contro ostacoli fissi".
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