Molti rifiutano i cani per i ciechi. Grave ingiustizia

di Redazione

Paolo Zerbini commenta, con la nipote Sofia, la notizia del giorno che più li ha colpiti

La legge italiana (1974) e il Regolamento Europeo (2006) consentono ad un cieco di entrare ovunque con il suo cane-guida. Ovunque: taxi, bus, treni, aerei, traghetti, navi, esercizi pubblici ristoranti, chiese,scuole. Ma il rifiuto, purtroppo è continuo. Ne parlo con Sofia, perché in questi giorni si è celebrata la Giornata nazionale del Cane-guida, ma anche perchè 102 anni fa, proprio a Genova, veniva fondata l'Unione Italiana Ciechi, per aiutare i soldati che avevano perso la vista durante la prima Guerra Mondiale. Era il 1920. E già funzionava dal 1868, l'Istituto pei Ciechi di corso Armellini, in Circonvallazione a monte, uno dei primi e più importanti Istituti d'Italia. Nove anni dopo, nel 1929, erano pronti i primi 3 cani-guida da regalare a persone non vedenti.
Regalare, come avviene ancora oggi, dopo un periodo di prova controllato da un ispettore. Ci vogliono anni per addestrare un cane.
Purtroppo la lista di attesa è di 2 anni, anche se le scuole per i cani funzionano in molte città d'Italia.

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E inoltre la legge ( che dovrebbe essere cambiata ) non consente il cane-guida sotto i 18 anni.
A Torino, a Genova, a Pisa, nel Lazio, in Sicilia, insomma in tutta Italia, i Ciechi ricevono continui "no", a farsi accompagnare dal cane . No che arrivano soprattutto da taxi, ristoranti e supermercati.

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Una vergogna, una umiliazione, un reato punibile con una multa da 500 a 2500 euro. Ma sono rare.
I cani per i non vedenti appartengono a 3 razze: Labrador, Pastore tedesco e Golden Retriver: i piu dolci, mansueti e affidabili. A cui, come commenta Sofia, la legge consente di circolare senza museruola. Sono gli occhi dei ciechi.