Genova, Castelletto: rubato l'elmo dal monumento ai caduti della Grande Guerra

di steris

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Giuseppe Fusco, capo gruppo degli Alpini di Genova: "Sembra quasi che si voglia cancellare il passato"

Genova, Castelletto: rubato l'elmo dal monumento ai caduti della Grande Guerra

Un atto di inciviltà ha colpito il monumento ai Caduti della Grande Guerra a Castelletto, a Genova. "Hanno rubato l'elmo dal monumento ai Caduti della Grande Guerra, eretto nella ricorrenza del 150° anniversario dell'Unità d'Italia", denuncia Giuseppe Fusco, capo gruppo degli Alpini di Genova, che ha fatto la triste scoperta. Il monumento, conosciuto come "Masso del Monte Grappa", fu collocato per onorare i soldati genovesi che nel 1918 combatterono per la difesa della Patria.

Nel novembre del 2010, il monumento venne restaurato grazie all’impegno delle sezioni genovesi degli Alpini dell'ANA, dei Paracadutisti dell'ANPDI e dell'Associazione Nazionale Genio e Trasmissioni, con il supporto del Municipio I Centro Est e la supervisione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria.

"Alla fine, ignoti sono riusciti a rubare l’elmetto che era posizionato sul Masso. Nonostante fosse stato fissato due volte con un bullone nascosto sotto la cresta, qualcuno ha pensato bene di rubarselo", afferma Fusco, visibilmente deluso. L’elmetto rubato, un Adrian originale del 1916, era stato donato dal Gruppo Alpino Genova Centro all'Amministrazione Municipale di Genova Centro Est. "Il monumento, dopo essere stato manutenzionato gratuitamente da noi per un anno, è stato completamente dimenticato e abbandonato", aggiunge Fusco.

Il capo gruppo degli Alpini lancia ora un appello alle Istituzioni: "Spero che presto venga ricollocato un nuovo elmetto sul Masso, per quello che esso rappresenta nella memoria collettiva." Fusco sottolinea la mancanza di una cultura della Memoria nel Paese, osservando che "sembra quasi che si voglia cancellare il passato". Tuttavia, i monumenti ai Caduti, ai feriti e agli invalidi, "restano lì, come un monito".

Secondo Fusco, questi luoghi di memoria sono spesso visti come un fastidio, poiché ricordano le tragedie e gli orrori della guerra. "Chi ha combattuto e spesso ha perso la vita per questa nazione è stato troppo spesso dimenticato dalla società", afferma, lamentando l'assenza di un legame forte tra le generazioni presenti e quelle passate.

"Ben pochi coltivano la memoria di chi è Caduto e tramandano alle generazioni future il loro patrimonio di valori morali, le loro certezze istituzionali, la loro fedeltà alle strutture democratiche. Noi Alpini lo facciamo ogni giorno, insieme ai Paracadutisti dell'ANPDI e ai soci dell'Associazione Nazionale Genio e Trasmissioni", conclude Fusco, con la speranza che il Monumento "Masso del Monte Grappa" possa tornare al suo splendido aspetto originale, come simbolo di quella memoria che non deve essere dimenticata.