Migrante malmenato e suicida, cambia l'ipotesi di reato: si indaga per omicidio colposo
di Gregorio Spigno
Procuratore aggiunto e pubblico ministero hanno fatto un'ispezione al centro di permanenza dove è morto Moussa Balde
Primi indagati nell'inchiesta sulla morte di Moussa Balde, il 23enne originario della Guinea che a fine maggio si è suicidato all'interno del Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino.
Sono il direttore della struttura e il medico coordinatore. La procura, che ora ipotizza l'omicidio colposo, intende valutare se siano state violate regole e norme di cautela, portando il giovane al suicidio. Il procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo e il pubblico ministero Rossella Salvati ieri hanno fatto un'ispezione al Cpr, insieme ai carabinieri del Nas e a personale medico. Gli investigatori vogliono rendersi conto dello stato dei luoghi e della situazione all'interno della struttura.
Il ragazzo, accusato di una tentata rapina, era stato aggredito da tre italiani all'uscita di un supermercato di Ventimiglia, e picchiato. Gli aggressori, identificati dal video fatto da un passante, andranno a processo per lesioni, ma senza l'aggravante razziale, di cui però resta il dubbio.
Dimesso dall'ospedale, Moussa Balde era poi stato trasferito al Cpr, avendo il permesso di soggiorno scaduto e un decreto di espulsione.