Mignanego, 400 anni dopo la vittoria si celebra il Giubileo del Santuario
di Carlotta Nicoletti
Firmato un documento simbolico per la pace con l'Arciduca Martino d’Austria-Este, il presidente Bucci e l'Arcivescovo Tasca. E cena di gala organizzata dal Principe Domenico Antonio Pallavicino a scopo benefico per il Santuario
Nel 400° anniversario della storica battaglia del 1625 contro le truppe sabaude, Mignanego rende omaggio alla sua patrona con una giornata ricca di eventi religiosi, culturali e benefici. Al centro, il Santuario di Nostra Signora della Vittoria, oggi oggetto di importanti lavori di restauro e valorizzazione.
Restauro e solidarietà - Il Santuario, simbolo della fede e della memoria storica locale, è attualmente interessato da lavori di riqualificazione per migliorare l’accoglienza dei fedeli e dei pellegrini in vista delle celebrazioni giubilari del 2025. L’obiettivo è renderlo un punto di riferimento religioso e culturale ancora più vivo. E in occasione del 400esimo anniversario del Santuario, il Principe Domenico Antonio Pallavicino ha organizzato una cena di gala il cui scopo oltre a festeggiare e condividere è anche quello di contribuire ai lavori giubilari in corso con una donazione. Presenti le principali autorità delle Diocesi di Genova, della Regione Liguria e della Città di Genova.
Celebrazioni – Il programma di sabato 10 maggio ha visto messe, processioni e momenti di riflessione storica. Tra questi, la presentazione del volume “Il Santuario di Nostra Signora della Vittoria, 1625-2025” di don Claudio Paolocci e una conferenza sulla pace in Europa dal 1914 a oggi, con la partecipazione dell’Arciduca Martino d’Austria-Este.
Storia e fede – Il Santuario di Mignanego nacque come atto di ringraziamento per la vittoria genovese del 1625 contro l’esercito franco-piemontese. “Non celebriamo la guerra – è stato detto da Don Sandro Carbone, relatore della giornata - ma la capacità di difendere la propria terra e costruire la pace sulle macerie del conflitto”. Oggi quel luogo torna a essere spazio di dialogo e riflessione.
Parole forti – Nel cuore delle celebrazioni per il Giubileo del Santuario di Nostra Signora della Vittoria, un incontro pubblico sul tema della pace in Europa dal 1914 a oggi ha riportato l’attenzione sul ruolo della storia, della fede e della memoria collettiva. Ospite discendente delle grandi casate europee, l'Arciduca Martino d’Austria-Este che ha firmato con il sindaco di Genova e l’arcivescovo un simbolico “patto di pace" e ha richiamato l’importanza della storia: “Le guerre mondiali sono state guerre civili europee. Dovrebbero farci riflettere.” E ha criticato l’Europa odierna, “forte economicamente, ma debole politicamente e incapace di difendersi”. Ha ricordato anche i suoi due nonni, che combatterono su fronti opposti, come simbolo della complessità della memoria europea.
Un segno di pace – Durante la cerimonia è stato firmato un documento simbolico tra rappresentanti civili, religiosi e storici. “Questo gesto – ha spiegato il presidente di regione Liguria Marco Bucci - ha voluto dimostrare che la riconciliazione è possibile. È un messaggio che vogliamo trasmettere alle future generazioni.”
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