Metro di Genova, operai senza stipendio: sciopero nel cantiere di Brin, pressing dei sindacati su Tursi
di steris
Il prossimo passaggio chiave sarà il 3 ottobre, quando l’azienda Manelli è attesa a un incontro con i sindacati a livello nazionale
Prosegue la protesta dei lavoratori edili impiegati nel cantiere della metropolitana a Brin, in via Canepari, dove da giorni è in corso uno sciopero ad oltranza. Gli operai, circa una ventina, dipendono dalla ditta Manelli, che da agosto non corrisponde loro lo stipendio. Una situazione diventata insostenibile e che ha spinto i sindacati a chiedere un intervento immediato da parte del Comune di Genova.
L’allarme era stato lanciato già la scorsa settimana dalla Fillea Cgil, che aveva denunciato la mancata retribuzione e le pressioni da parte dell’azienda affinché i lavoratori accettassero il trasferimento in altri cantieri, fuori città.
"Stiamo parlando di operai che non hanno alcuna colpa, ma che ora si trovano a vivere senza certezze", ha dichiarato Serafino Larosa, segretario della Fillea Cgil. "La Manelli non solo non paga gli stipendi, ma pretende anche spostamenti in altri cantieri. Chiediamo al Comune di attivarsi per garantire la continuità occupazionale, magari impiegandoli in altri lotti della Metro o in opere come lo Scolmatore del Bisagno".
La vicenda si complica ulteriormente dopo che Tursi ha annunciato la rescissione del contratto con la ditta appaltatrice. Questo ha generato ancora più confusione tra gli operai, che da giorni presidiano il cantiere in assemblea permanente.
"I lavoratori sono allo stremo e vivono nell’incertezza più totale", ha spiegato Andrea Tafaria, segretario generale della Filca Cisl Liguria. "Il Comune deve intervenire subito, con atti concreti e non con promesse. Vogliamo un impegno scritto per garantire che questi operai vengano assorbiti dalla nuova azienda quando ci sarà un cambio di appalto. Parliamo di professionisti esperti, che conoscono il cantiere metro nei dettagli e non possono essere lasciati indietro".
Il prossimo passaggio chiave sarà il 3 ottobre, quando l’azienda Manelli è attesa a un incontro con i sindacati a livello nazionale. In quella sede, i rappresentanti dei lavoratori chiederanno conto della situazione genovese, nella speranza che venga fatta chiarezza sul futuro occupazionale degli edili coinvolti.
Nel frattempo, la richiesta urgente a Tursi è una sola: salvaguardare i posti di lavoro e riconoscere la dignità di chi, ogni giorno, ha costruito infrastrutture fondamentali per la città.
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