Matilde Lorenzi, nuove indagini a un anno dalla tragedia: due indagati per la morte della giovane sciatrice

di R.C.

1 min, 58 sec

Risultano iscritti nel registro degli indagati due soggetti: il responsabile della sicurezza delle piste e un tecnico della squadra di Matilde

Matilde Lorenzi, nuove indagini a un anno dalla tragedia: due indagati per la morte della giovane sciatrice

A dodici mesi dalla scomparsa di Matilde Lorenzi, la giovane promessa dello sci deceduta durante un allenamento, l’inchiesta giudiziaria registra un passo decisivo. La Procura di Bolzano ha infatti aperto un procedimento penale per accertare le eventuali responsabilità nell’incidente. Al momento risultano iscritti nel registro degli indagati due soggetti: il responsabile della sicurezza delle piste e un tecnico della squadra di Matilde.

Dal mese di maggio è inoltre in corso l’incidente probatorio, un atto istruttorio fondamentale che consentirà di raccogliere e conservare tutte le prove utili alla ricostruzione dettagliata della dinamica e delle cause del tragico evento.

Il comunicato della famiglia - In una nota diffusa nelle ultime ore, i familiari di Matilde hanno espresso soddisfazione per l’avvio delle nuove verifiche giudiziarie. «La Procura della Repubblica di Bolzano – si legge nel comunicato – ha accolto le nostre richieste, avviando un procedimento penale in cui è già in corso un incidente probatorio. Questo permetterà di chiarire, dal punto di vista tecnico e medico, come si siano svolti i fatti che hanno sconvolto le nostre vite». La famiglia ha ricordato anche la nascita della Fondazione Matilde Lorenzi ETS, istituita dopo la tragedia per promuovere la sicurezza sulle piste da sci e sensibilizzare il mondo sportivo sul tema della prevenzione, «Cercare la verità su quanto è accaduto a Matilde – si legge ancora – non è solo un dovere verso di lei, ma anche una tappa fondamentale per la missione della Fondazione».

“Un passo necessario per andare avanti” - Nel comunicato si percepisce tutta l’emozione dei familiari, che descrivono questo nuovo sviluppo come un passaggio imprescindibile nel loro percorso di dolore e ricostruzione. «Lo dobbiamo a Matilde, alle sue compagne e a tutti i giovani che amano questo sport. È un modo per evitare che tragedie simili possano ripetersi. Lavorare alla Fondazione ci dà la forza di andare avanti, ma non potevamo farlo senza questo tassello di verità».

La famiglia, infine, ha scelto di non rilasciare ulteriori commenti finché le indagini non saranno concluse. «Abbiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura e degli esperti incaricati dal Tribunale. Siamo certi che sapranno chiarire se vi siano state carenze nei sistemi di sicurezza o nella gestione della pista quel giorno».

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.