Magistrati in sciopero, assemblea pubblica al Tribunale di Genova con la partecipazione di Antonio Albanese

di Emilie Lara Mougenot

2 min, 18 sec

L’ANM organizza un incontro per discutere la riforma della giustizia e le sue conseguenze, possibili ritardi nelle udienze

Magistrati in sciopero, assemblea pubblica al Tribunale di Genova con la partecipazione di Antonio Albanese

Per chi ha poco tempo

1️⃣ Sciopero dei magistrati oggi in tutta Italia per protestare contro la riforma della giustizia

2️⃣ A Genova, assemblea pubblica al Palazzo di Giustizia con la lettura di Antonio Albanese

3️⃣ Previsti ritardi nelle udienze, si consiglia di verificare lo stato delle proprie cause

 

La notizia nel dettaglio

Oggi i magistrati italiani sono in sciopero per protestare contro la riforma della giustizia, che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. A Genova, l’Associazione Nazionale Magistrati ha organizzato un’assemblea pubblica al Palazzo di Giustizia per approfondire le implicazioni del provvedimento. L’evento è aperto dall’attore Antonio Albanese, che leggerà un testo di Piero Calamandrei.

Assemblea pubblica – Durante l’incontro, magistrati, avvocati e rappresentanti della società civile esamineranno il possibile impatto della riforma sull’indipendenza della magistratura e sul sistema giudiziario. L’obiettivo dell’ANM è sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze del disegno di legge attualmente in discussione.

Effetti sul Tribunale – L’adesione allo sciopero potrebbe causare rinvii e ritardi nelle udienze previste per oggi a Genova. I cittadini con procedimenti in corso sono invitati a verificare eventuali modifiche contattando gli uffici competenti.

Partecipazione e obiettivi – L’assemblea è aperta al pubblico e mira a coinvolgere anche i non addetti ai lavori nel dibattito su un tema che riguarda il funzionamento della giustizia nel Paese. L’incontro si inserisce in una più ampia mobilitazione della magistratura, che chiede un confronto con le istituzioni prima dell’approvazione definitiva della riforma.

Dichiarazioni - “Questa riforma limita i diritti dei cittadini e rende la giustizia più vulnerabile ai poteri forti”, dichiarano i magistrati in protesta. Secondo Domenico Pellegrini, presidente dell’ANM Genova, la mobilitazione è necessaria per far arrivare il messaggio alla cittadinanza: “Non è una difesa corporativa, il nostro lavoro e i nostri stipendi non cambieranno, ma sarà più difficile garantire tutela a tutti”.

Il sostegno della Cgil – Anche la Cgil si schiera contro la riforma, definendola “sbagliata e pericolosa”. Il sindacato denuncia il rischio di un’ingerenza politica nella magistratura e critica la mancanza di investimenti per migliorare il funzionamento della giustizia. “Questa riforma mira a cambiare gli equilibri costituzionali per assoggettare la magistratura al potere politico”, si legge in una nota della Cgil Genova e Liguria.

Verso un confronto – La mobilitazione della magistratura culminerà il 5 marzo con un incontro tra l’ANM e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. I magistrati chiedono interventi strutturali per migliorare il sistema, tra cui la depenalizzazione di alcuni reati, l’implementazione di nuove tecnologie e la stabilizzazione del personale amministrativo.

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