Ancora ferma la società Andrea Doria, il decreto non sblocca le attività individuali. De Prà: "Siamo interdetti"

di Eva Perasso

La delusione e le preoccupazioni del decano dei maestri di tennis genovesi

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"Purtroppo la società Andrea Doria è ancora chiusa, con l'ultimo decreto non abbiamo avuto mandato ad aprire nemmeno per gli sport individuali, con tanti disagi per tutti". È lo sfogo di Antonio De Prà, maestro di tennis e decano dei tennisti genovesi: "Noi abbiamo 130 bambini come frequenza scuola tennis e una quarantina, cinquantina di atleti agonsti che partecipano a tornei ed usufruiscono delle nostre strutture. A preoccuparci è anche l'aspetto sociale, abbiamo provato a far allenare i ragazzi da casa con dei video on line, ma non è la stessa cosa". 

De Prà aggiunge: "Possiamo capite il blocco dei corsi, ma gli allenamenti individuali no. C'erano le possibilità per rispettare le regole di distanziamento sociale. Chi si allena, appena finisce va via senza fare la doccia e può entrare un altro. Siamo a distanza di trenta metri, e non c'è rischio contagio. Non capiamo il motivo del posticipo dell'apertura della nostra attività e le istituzioni non ci dicono neanche quando potremo riaprire. Il mio presidente, Angiolo Veroli, sta facendo di tutto per cercare di sbloccare la situazione ma la norma è a livello nazionale e noi abbiamo poco peso. Stiamo cercando di consorziarci con altri circoli liguri per avere più voce in capitolo".  

Sulla decisione del governo di riaprire solo agli sport individuali professionistici, De Prà non ha dubbi: "Lascia interdetti. Al momento si potranno allenare solo atleti professionisti, se non c'è preoccupazione per loro, non dovrebbe esserci nemmeno per noi. Saremmo anche disponibili ad adottare dei presidi, la federazione ha preparato un protocollo che prevede la sanificazione delle panchine, il guanto nella mano con cui non si  impugna la racchetta, avere il gel per la disinfezioni delle mani. Sono in contatto con tanti maestri della Ligurua, tutti si sono organizzati". 

Amara la conclusione del maestro De Prà: "Non c'è ancora una data fissata per la ripresa, ci aspettavamo il 4 maggio, dovremo aspettare il 18 maggio, con il decreto successivo. Stiamo subendo decisioni che non paiono del tutto sensate".