Longo: "Oggi ci chiamano eroi. Speriamo che la politica non lo dimentichi"
di Marco Innocenti
Così il segretario generale di Trasportunito
Continua l'emergenza coronavirus in Italia ma soprattutto continua l'allarme nel mondo dell'autotrasporto per quelli che saranno gli effetti a lungo termine di questa crisi. "L’orgoglio e la voglia di rispondere sempre e comunque con i fatti - commenta Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito in una nota - non è mai mancato agli autotrasportatori italiani. Ci fanno quindi molto piacere i ringraziamenti rivolti alla nostra categoria dalla ministra De Micheli e gli elogi del Presidente Berlusconi, che ha parlato di noi come di eroi per l’abnegazione con cui le nostre aziende, quei padroncini che così poco sono stati sino a oggi considerati, i nostri conducenti, stanno mettendo in campo, macinando i chilometri di un’emergenza senza precedenti, per assicurare al Paese il funzionamento di questo sistema logistico di approvvigionamenti e di spedizione delle merci senza il quale l’Italia oggi collasserebbe. Grazie per il riconoscimento del lavoro che svolgiamo e della funzione essenziale e strategica che garantiamo anche ponendo le aziende nella condizione di rischiare di tasca propria".
"Oggi il Paese ci chiede sacrifici - prosegue Longo - ci definisce eroi, certo non al pari di quei medici o infermieri, che forse con noi condividono il titolo di figli di un Dio minore e che ogni giorno rischiano in prima linea negli ospedali e nei pronto soccorso. Abbiamo una speranza: che il Paese e specialmente la politica non ci consideri d’ora in avanti eroi per caso, eroi per alcune settimane, per poi tornare a dimenticare e calpestare i diritti e il ruolo di una categoria che svolge un servizio vitale per il suo Paese. E lo svolge senza strumenti di tutela, in un quadro normativo che li pone alla mercè dello sfruttamento, che limita la loro libertà e la loro sicurezza".
"Da mesi, da anni, chiediamo pochi interventi in grado di non trasformare le notti in incubi e le giornate in schiavitù sulle strade - conclude Longo - Lo chiediamo anche per il Paese, per le imprese, per le famiglie. E magari, fra qualche mese, al più presto possibile, quando il Paese tenterà di dimenticare l’angoscia di questi giorni, speriamo che qualcuno ricordi quel termine: eroi... anche se figli di un Dio minore".
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