Liguria in zona arancione, il ministero risponde a Toti: "Nessun rinvio"

di Marco Innocenti

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Il governatore sbotta: "Il governo Draghi comincia male: serve discontinuità verso un atteggiamento punitivo al limite dell'ideologia"

Liguria in zona arancione, il ministero risponde a Toti: "Nessun rinvio"

Nel pomeriggio l'appello di Giovanni Toti al nuovo governo Draghi, affinché rinviasse di 24 ore l'entrata in vigore dell'ordinanza che disponeva il passaggio della Liguria in zona arancione, con la conseguente chiusura dei ristoranti proprio in concomitanza con la festa di San Valentino. Poche ore dopo, la risposta del ministero della salute che, di fatto, ha ribadito il no a qualsiasi rinvio: "Il richiesto differimento non appare coerente con il quadro epidemiologico rappresentato nell'ultimo monitoraggio del 12 febbraio - scrive il ministero - ed invero sarebbe in contrasto con il principio di massima cautela che deve ispirare ogni intervento a tutela della salute pubblica. Si rammenta altresì - concludono dal ministero - che [...] le Regioni possono introdurre misure più restrittive ma non più ampliative rispetto a quelle disposte con dpcm o con ordinanza del ministro".

A breve giro di posta, anche la controreplica del governatore della Liguria che, su Facebook, ha scritto: "Cominciamo male, caro Governo! Intanto solo alle 19 di oggi è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana l’ordinanza che colloca alcune Regioni in fascia “arancione”. Cioè cinque ore prima della sua entrata in vigore. Francamente, siccome questo è l’atto formale che rende operativa quell’ordinanza, forse si poteva fare un po’ prima, per dare almeno un quadro di certezza. Secondo - prosegue Toti - il nostro appello a rimandare solo di qualche ora l’entrata in vigore per consentire ai ristoratori di poter svolgere almeno il pranzo di San Valentino, con molte prenotazioni già prese, è stato respinto. Onestamente ritengo che questo rifiuto segni un grave sbilanciamento dell’equilibrio tra salute ed economia. Un piccolo gesto per una categoria già duramente colpita non avrebbe, in poche ore, aggravato la situazione epidemiologica, tanto più che i dati sono in miglioramento, gli ospedali sotto il livello di guardia e la maggior parte del territorio regionale resta al di sotto dei limiti previsti".

"Quello che mi preoccupa - conclude Toti - è che si tratta del primo atto ufficiale del Governo Draghi, un Governo da cui tutti ci aspettiamo qualcosa di più e di meglio del precedente per quanto riguarda l’attenzione al mondo delle imprese. Se la prima impressione è quella che conta, questa non è una buona impressione. Spero che la discontinuità verso un atteggiamento punitivo al limite dell’ideologia sia solo legato al breve tempo decorso dall’insediamento. E credo che, come me, se lo augurino anche migliaia di attività a cui sono state negate poche ore di lavoro in più".