Liguria, gli ambientalisti in Regione: "Giù le mani dai nostri parchi"
di Redazione
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Seduta del consiglio sospesa, poi vince l'ostruzionismo: la legge si voterà il 9 aprile
Proteste, cori e urla nel Consiglio Regionale della Liguria che è stato sospeso dal presidente Alessandro Piana a seguito delle intemperanze del pubblico e di alcuni consiglieri dopo che è stato deciso di non incontrare le numerose associazioni di ambientalisti che chiedono alla giunta Toti di non ridurre i confini dei parchi della Liguria.
A inizio lavori, l’Assemblea ha respinto la proposta di sentire le associazioni contrarie al disegno di legge per la riforma del sistema dei parchi, che prevede la riduzione di circamille ettari complessivi dei confini dei parchi Antola, Aveto e Beigua, la cancellazione di 42 aree protette e la parola fine al progetto d’ istituzione del parco del finalese mai istituito dal lontano 1995 per carenza di risorse. Sedici i voti contrari del centrodestra e 12 i favorevoli (centrosinistra, M5S, Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria e Liguri con Paita).
La votazione ha scatenato la reazione di opposizioni e pubblico presente sulla tribuna che ha iniziato a intonare cori contro la giunta tra cui ‘Giù le mani dai nostri parchi’. Il presidente dell’assemblea Alessandro Piana è stato costretto a sospendere i lavori dell’assemblea.
Alla fine il disegno di legge è saltato per la terza volta consecutiva in tre settimane. L'ostruzionismo dell'opposizione ha impedito il voto. La conferenza dei capigruppo convocata dal presidente dell'assemblea Alessandro Piana ha deciso di rispettare il termine previsto per la seduta odierna delle ore 18 e di rinviare la discussione e il voto al 9 aprile. La proposta del capogruppo di Forza Italia Angelo Vaccarezza di 'andare avanti a oltranza' non è stata nemmeno votata.
Tra le associazioni che manifestano contro la proposta della giunta guidata da Giovanni Toti ci sono Wwf Italia, Legambiente Liguria, Italia Nostra Liguria, Lipu Liguria, Fie Liguria, Cittadini Sostenibili, Fridays For Future e Federparchi. “Non è vero che tagliamo di mille ettari i parchi, ma solo di 540, il 2,4% del totale, per dare finalmente delle regole certe al sistema di gestione ha spiegato l’assessore Stefano Mai -. Il taglio è stato chiesto da alcuni presidenti e da alcuni sindaci dei territorio coinvolti”.
‘Basta favori ai cacciatori’, ‘Change Genova not climate’, ‘Fridays for Future’: sono alcuni dei cartelli esposti dai manifestanti davanti all’ingresso del Consiglio regionale per protesta. “E’ vergognosa la scelta della maggioranza di non audire le associazioni ambientaliste” denuncia Gianni Pastorino (Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria).
“Fate entrare i manifestanti in aula e incontriamoli” chiede Giovanni Lunardon (Pd). “E’ il terzo consiglio consecutivo che discute del disegno di legge sui parchi – replica Giovanni De Paoli (Lega) – le associazioni ambientaliste sono state audite più volte, sarebbe l’ennesima audizione per sentire le solite cose, io sono contrario”. “Non è mai successo che l’assemblea non voglia ascoltare delle persone” ha attaccato Alice Salvatore (M5S).
“Sono sei mesi che lavoriamo al disegno di legge per la riforma dei parchi, abbiamo già audito gli ambientalisti in commissione, non capisco quali siano le novità da doverci incontrare nuovamente. Non è vero che tagliamo di mille ettari i parchi liguri, ma di 540, il 2,39% del totale”. Così l’assessore regionale ai Parchi Stefano Mai a Genova durante la sospensione dei lavori dell’assemblea commenta la richiesta di audizione delle associazioni ambientaliste in conferenza dei capigruppo respinta a maggioranza dall’assemblea con 16 voti contrari (centrodestra).
“Due giorni fa ho ricevuto una lettera della associazioni ambientaliste – ha aggiunto l’assessore -, si rendono conto che il disegno è a uno stato avanzato di approvazione, quindi è impossibile fermarlo e quindi mi chiedono un tavolo tecnico di confronto, che sono disponibile ad aprire”. In base al disegno di legge la superficie del parco dell’Antola diminuirà di 436 ettari, le Alpi Liguri di 59 e l’Aveto di 52, “in linea con le richieste degli stessi enti parco e dei sindaci del territorio”. A questi le associazioni ambientaliste sommano però anche il taglio delle aree protette e la mancata istituzione del parco regionale del savonese.
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