Liguria, due milioni e mezzo per iniziative di socializzazione per chi soffre di autismo
di Edoardo Cozza
L'obiettivo è mettere a punto percorsi volti all'educazione a all'indipendenza nell'abitare coinvolgendo enti e associazioni del terzo settore
Sono 2 milioni e 550mila i fondi stanziati da Regione Liguria, messi a disposizione per due annualità dal Ministero per la Disabilità in concerto con quello dell’Economia e del Lavoro, per realizzare iniziative di promozione della socializzazione indirizzate a persone con disturbi dello spettro autistico.
L’obiettivo è quello di mettere a punto, in collaborazione con enti ed associazioni del terzo settore, percorsi di co-progettazione e di successiva attuazione di iniziative per la promozione della socialità e dell’educazione all’abitare in modo indipendente. Per raccogliere le adesioni degli enti che vorranno aderire all’iniziativa, nelle prossime settimane sarà pubblicato sul sito istituzionale di Regione Liguria (sezione “Bandi e Avvisi”) un avviso pubblico di interesse, corredato da tutti i dettagli e i requisiti per partecipare.
“Vogliamo dare un'opportunità a questi ragazzi e alle loro famiglie, in modo da creare percorsi di inclusione che siamo efficaci – spiega l’assessore regionale alle Politiche sociali e Terzo settore Giacomo Raul Giampedrone – Per realizzare questo obiettivo stiamo lavorando in sinergia con gli enti del Terzo Settore per promuovere il benessere e migliorare la qualità della vita, con modalità adeguate alle esigenze dei singoli beneficiari. Si tratta di misure particolarmente importanti – continua l’assessore – perché si inseriscono nella complessa fase del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, molto delicata e a maggior rischio di esclusione sociale”.
Due le linee d’intervento previste dalla misura: la prima prevede la promozione di percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e ai giovani fino ai 21 anni, con affiancamento di figure educative professionali in contesto laboratoriale, finalizzati a contrastare l’isolamento sociale e favorire l’integrazione, la seconda mira a creare percorsi sperimentali di accompagnamento ed educazione all’abitare, per permettere ai soggetti interessati di acquisire competenze adeguate per vivere in modo indipendente, dalla cura della casa fino alla gestione delle spese quotidiane. L’individuazione delle linee di intervento finanziate è stata condivisa con soggetti pubblici e privati coinvolti nel sociale, come la Consulta dell’Handicap, in sinergia con soggetti come Alisa, i distretti sociali e sanitari.
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