Liguria, dati preoccupanti sulla ludopatia: la politica si interroga
di Redazione
Consiglio regionale e consiglio comunale discutono su come affievolire questo complesso grattacapo
Una piaga da debellare. Il martedì della politica ligure si è focalizzato, sia in consiglio regionale sia in quello comunale, sulla situazione della ludopatia in Liguria e nel suo capoluogo, alla luce dei dati che parlano di un aumento preoccupante delle persone in cura. A Genova c'è una slot machine ogni 150 persone, senza contare il gioco d'azzardo online, cresciuto in maniera considerevole, e che ha triplicato le proprie vittime durante il lockdown. I soggetti in carico al Serd nella regione sono quasi quintuplicati, passando dai 116 del 2011 ai 523 del 2020, ma si stima che il fenomeno sia ben più ampio, con un enorme sommerso stimato del 95%. Il Ministero della Salute ha destinato un fondo per la prevenzione, di cui un milione e 300mila euro annui sono riservati alla Liguria. Osservando le statistiche, tra le persone prese in carico dalle Asl della Liguria, l'81% sono uomini, il 19% donne. Più del 50% ha dai 50 ai 65 anni ma sono aumentati anche i giocatori under 30 che ora sono calcolati tra il 4 e l'8%, e i numeri sono in crescita anche per gli anziani, passati dal 16 al 19%.
La direttrice del Serd dell'Asl 3, Ina Maria Hinnenthal, ritiene che ad essere colpiti statisticamente sono maggiormente gli anziani: sono più soli, pieni spesso di lutti e traumi, e si dedicano al gioco, pensando di coprire la loro infelicità. La vincita però, non soddisfa queste persone che ripetono, schiavi della dopamina, l'azione che li ha gratificati, rendendoli così dipendenti da ciò.
Il dibattito nell'aula di via Fieschi ha visto i consiglieri regionali Pd Pippo Rossetti ed Enrico Ioculano rivolgere al nuovo assessore alla Salute, Angelo Gratarola, un cambio di passo rispetto al passato. Il punto cardine su cui vertono le osservazioni dei due è il preoccupante fatturato dell'azzardo in Liguria, di circa 2 miliardi di euro, con una spesa pro capite che varia dai 1.330 euro di Genova ai 1.650 di Savona. Rossetti e Iocolano si sono lamentati, infatti nonostante questi dati il disegno di legge regionale annunciato 4 anni fa, contro il gioco d’azzardo, non è mai stato applicato e non è mai stato fatto un lavoro sulla loro proposta di legge presentata nel 2015 e poi nel 2020, non dimostrando quindi a parr loro di fare qualcosa concretamente per prevenire il gioco d’azzardo patologico.
Rossetti ha poi così rincarato la dose: "Precisamente c'è una legge regionale prorogata fino al 2018, poi nulla è più accaduto nonostante le nostre sollecitazioni, anzi ci è stato risposto che c'era un disegno di legge di giunta sul tema, ma non se ne è più saputo niente. Così abbiamo presentato noi una legge sul gioco d'azzardo che non andasse a colpire l'interesse degli operatori, parlando di prevenzione sul piano culturale e formativo. Avevamo chiesto già a Sonia Viale (assessore alla Salute nella giunta Toti dal 2015 al 2020) di fare una ricerca ascoltando i centri antiviolenza da cui spesso emerge che molti problemi scaturiscono dalla dipendenza dal gioco. Dobbiamo anche contrastare l'usura organizzata. La nostra legge in ogni caso vuole aumentare i servizi, ma l'ultima volta un anno fa ci era stato detto che non aveva senso presentarla perché era in fase di elaborazione un'altra legge voluta dalla giunta. Cosa è successo, perché non è ancora arrivata?".
Messo con le spalle al muro, il neo assessore alla Sanità Gratarola si è così difeso: "Non essendoci stato prima, la storia l'ho letta e non vissuta. Le ludopatie maligne sono un cancro del Paese, soprattutto nel momento in cui si sta attraversando una crisi economica, è più facile cadere nella rete del gioco, finendo in un vortice da cui è difficile uscire. Credo che la strada maestra sia quella della prevenzione, poi ovviamente per le forme più avanzate entra in campo la psichiatria. Circa il disegno di legge, in qualche modo bisogna accogliere questa sollecitazione e dunque prenderla in considerazione il prima possibile. Mi farò parte diligente con la giunta regionale per iniziare questo cammino insieme a voi". Rossetti e Iocolano, mostratisi soddisfatti dell'apertura di Gratarola, hanno però avvertito che se nulla si muoverà, nei consigli successivi porteranno in aula la loro proposta di legge, per essere discussa e votata da tutti.
Nel pomeriggio, in consiglio comunale a Genova, Cristina Lodi del Pd ha contestualmente messo al centro della discussione la questione ludopatia. "La battaglia al gioco d'azzardo è una tematica di cui mi sono occupata a lungo nel mio passato e attuale percorso politico e che mi sta molto a cuore. Questo fenomeno mette in ginocchio molte famiglie e spesso colpisce le fasce più deboli della popolazione." Lodi ha puntato il dito verso i gestori del Bingo e sulla possibilità di avere colazione gratuita o cene a un euro per i frequentatori che alla mattina vedono protagoniste molte persone senza dimora, povere, che usano i propri pochi risparmi per giocare. Questa situazione ben si conosce, e per fortuna, secondo la consigliera del Pd, è sempre prezioso anche il lavoro del coordinamento Mettiamoci in Gioco, che proprio in questi giorni sta organizzando un convegno sul tema molto interessante.
A questo punto c'è stata la replica dell’assessore alle Politiche sociali Lorenza Rosso che ha sottolineato che "con i gruppi di auto mutuo aiuto abbiamo messo in campo una serie di strumenti tramite la condivisione delle proprie esperienze. Genova Insieme con Agenzia Famiglia e la rete delle associazioni di mutuo aiuto hanno elaborato una guida e un’antologia genovese con informazioni categorizzate su gruppi di auto e mutuo aiuto, disponibili anche sul sito del Comune di Genova. Asl 3 genovese ha attivato uno sportello telefonico sul gioco d’azzardo e dipendenze tecnologiche; tramite il Sert è attivo il progetto Game over, in tutti ambiti sociosanitari".
A dare manforte a questo intervento poi l’assessore al Commercio Paola Bordilli ha aggiunto di aver attivato verifiche con gli uffici competenti per capire quali possono essere gli appigli giuridici per impedire quanto sta accadendo. "Per quanto riguarda le sale con offerte food anche in altri comuni come Roma sono presenti con tipologie simili di offerta. Ho chiesto un approfondimento normativo e un puntuale controllo sulla normativa vigente". La consigliera Lodi, alla fine della seduta, ha da una parte nuovamente chiesto una commissione in merito per fare un approfondimento sul tema a 360 gradi, ma d'altro canto si è dichiarata soddisfatta, con l'attenzione che l'assessorato ha dedicato al commercio.
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