Liguria, blocco aumento tariffe treni, Sanna (Pd): "Vigileremo perché dalle parole si passi ai fatti"
di Stefano Rissetto
"Importante rivedere anche il contratto di servizio relativo alle ferrovie"
Armando Sanna, capogruppo Pd in consiglio regionale, ha sollevato recentemente il problema degli aumenti delle tariffe dei treni.
Dopo aver denunciato l'eventuale aumento delle tariffe, Sanna ha presentato, insieme con gli altri consiglieri dem, un'interrogazione che verrà discussa in aula martedì prossimo. Nel frattempo, dalla giunta regionale si preannuncia lo stop agli aumenti. Tuttavia, il consigliere Sanna ha espresso cautela, augurandosi che quanto dichiarato si traduca in azioni concrete e che in aula vengano chiariti i tempi e le modalità di attuazione del provvedimento.
"Vigileremo affinché le promesse vengano mantenute", ha dichiarato Sanna, aggiungendo l'importanza di rivedere anche il contratto di servizio relativo alle ferrovie, in modo da modificare le penali previste in caso di ritardi, ormai sempre più frequenti e gravi.
Il capogruppo dem ha poi ribadito l'intenzione dell'opposizione di mantenere alta l'attenzione sui ritardi dei treni, con l'obiettivo di "spaccare il minuto" e chiedere che ogni ritardo venga puntualmente sanzionato.
Ecco il testo dell'interrogazione:
Premesso che a partire dal 1º gennaio 2025 è previsto un aumento del 2,5% delle tariffe per i biglietti e gli abbonamenti dei treni regionali gestiti da Trenitalia, come stabilito dal contratto di servizio firmato nel 2018 tra la Regione Liguria e Trenitalia;
Appurato che negli ultimi mesi si sono verificati numerosi disservizi sulla rete ferroviaria regionale, tra cui ritardi, guasti e una gestione inefficace dei cantieri, con conseguente peggioramento della qualità del servizio per gli utenti;
Preso atto che a partire dalla notte tra il 2 e il 3 gennaio, la circolazione dei treni regionali e degli Intercity subirà modifiche per i lavori infrastrutturali relativi alla realizzazione del nuovo nodo di Genova. La linea ferroviaria tra Cogoleto e Genova Voltri sarà chiusa fino alle 4 del 7 gennaio e nuovamente dalle 00:01 dell’11 gennaio fino alle 22:30 del 12 gennaio 2025. Inoltre, i treni regionali e regionali veloci delle seguenti relazioni:
- Ventimiglia/Imperia/Alassio/Albenga/Savona – Genova/Sestri Levante/La Spezia/Pisa;
- Ventimiglia/Imperia/Alassio/Albenga/Savona – Milano;
- Genova Nervi/Genova Brignole – Genova Voltri; subiranno variazioni di orario, anche con anticipi, e potranno essere cancellati, parzialmente o totalmente, tra Savona e Genova Brignole (o tratte intermedie). Alcuni treni avranno origine o termine a Genova Piazza Principe, Genova Sampierdarena, Genova Sestri P.A., Cogoleto o Savona, e alcuni viaggeranno con nuova numerazione.
Inoltre, dai seguenti orari:
- dalle 21:00 di mercoledì 1 alle 23:59 di lunedì 6 gennaio
- dalle 21:00 di venerdì 10 alle 23:59 di domenica 12 gennaio 2025, i treni a lunga percorrenza delle seguenti relazioni:
- Torino – Genova – Savona;
- Ventimiglia – Genova – Roma;
- Ventimiglia/Savona – Genova – Milano, subiranno variazioni di orario e saranno cancellati tra Ventimiglia/Savona e Genova Piazza Principe. Alcuni treni avranno origine e termine a Genova Piazza Principe. Nei giorni 11 e 12 gennaio saranno effettuati treni straordinari Intercity sulla relazione Savona – Ventimiglia, e l'Intercity 518 subirà modifiche anche il 10 gennaio.
Sostenuto che l'aumento delle tariffe risulta in contrasto con la qualità percepita del servizio attuale, suscitando grande insoddisfazione tra i pendolari e gli utenti abituali;
Considerato che l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Scajola, ha espresso insoddisfazione per la gestione di RFI e Trenitalia, aprendo alla possibilità di sanzioni in caso di mancati miglioramenti;
Dato che il Partito Democratico ha denunciato l'assenza di interventi concreti per ridurre i disagi causati dai cantieri aperti e dai ritardi nei lavori ferroviari;
Visto che in altre regioni italiane gli aumenti tariffari sono stati applicati solo dopo il miglioramento dei servizi offerti.
INTERROGANO IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE
Quali azioni immediate intenda adottare la Regione per bloccare quanto prima l’applicazione dell’aumento tariffario previsto, rivedendo il contratto di servizio.
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