Liguria “bianca” e vaccini: torna la libertà
di Paolo Lingua
Dal 1° giugno in Liguria si torna nei bar e nei ristoranti al “chiuso”, il vero e concreto provvedimento che tutti aspettavano e dal 7 la Liguria diventa, quasi certamente (ma l’indice dei dati appare ormai irreversibile) “zona bianca” con la apertura sino a mezzanotte se non oltre. Sono i provvedimenti che restituiscono ossigeno a locali che hanno subito in quasi due anni danni molto pesanti. Dalle associazioni di categoria e dalle camere di commercio – quindi fonti ufficiali – apprendiamo, non senza malinconia e amarezza, che nella nostra regione sono forse un migliaio le piccole imprese che di fatto hanno chiuso e non ce la faranno a riaprire (e metà di questa solo a Genova). Per le altre ci sarà una ripresa in salita nella speranza di poter recuperare non solo sul filo della clientela ordinaria, ma anche per qualche ondata di crescita frutto dei lunghi mesi di chiusura in casa.
In particolare in una stagione che si schiude alle vacanze e alla vita fuori di casa, poter recuperare ristoranti e bar al chiuso r poter andare almeno sino alla mezzanotte ai tavoli dei locali equivale a un ritorno alla vita normale e ai rapporti tra colleghi, amici, familiari, non solo per eventuali rapporti di lavoro, ma anche per il piacere di stare insieme. Per i locali significa riprendere clientela, produzione e anche posti di lavoro per i dipendenti pesantemente sacrificati. Considerato che , in particolare la sera, una certa fascia di locali (i più esclusivi) sia in città sia nelle Riviere, accoglie clientela più anziana e con maggiori disponibilità di spesa le condizioni di sicurezza sono maggiori, trattandosi di un segmento di fruitori che hanno già ricevuto il doppio vaccino e che quindi sono più sicuri dai rischi di infezione.
Una sicurezza che è, obiettivamente, in crescendo dal momento che in Liguria la percentuale di vaccinati è in netta crescita. La percentuale cresce in tutte le fasce di età considerato che la prossima settimana decolleranno anche le fasce più giovani, usufruendo della forte percentuale di AstraZeneca e dell’arrivo di grosse partite di altre marche come Pfizer, Moderna e Johnson. Si parla entro giugno di oltre venti milioni di dosi, una quantità che potrà mettere a punto più della metà dei cittadini italiani. Un arrivo massiccio che, giocando ormai in Liguria in molti punti di somministrazione, potrebbe appunto portare a una risultato generale migliore di moltissime altre regioni italiane. E non sarà un obiettivo fine a se stesso perché in Liguria uno degli elementi che creano reddito e benessere è legato strettamente al turismo, un settore che ha subito uno dei maggiori crolli dall’anno scorso a oggi. Infatti, la sicurezza dai contagi è l’elemento che porta alle scelte di maggiore libertà e di accesso a tutte le forme di attività pubblica (compresi cinema, teatri, palestre, piscine cc.) e che quindi concorre alla crescita dal giro d’affari e di tutti gli aspetti connessi a una ricrescita rapida di cui tutti sentono la necessità e l’urgenza.
Se la vaccinazione comprenderà contestualmente, come ormai pare, sia le fasce d’età più alte (sessantenni, cinquantenni e quarantenni), sia la possibilità di mettere in sicurezza i più giovani (che poi sono quelli che, anche in buona fede, tendono di più agli assembramenti), aumenterà al sicurezza nei locali, pur mantenendo tutte le più rigorose regole di sanificazione, dall’uso delle mascherine alla disinfezione delle mani e dei locali sino al mantenimento delle distanze prudenziali. Sono con questa filosofia sarà piacevole per tutti un ritorno alla normalità senza eccessi. Sarà la sfida del mese di giugno, perchè le fila, nella speranza d’una estate di libertà ma prudente e accorta a tutti i livelli, si tireranno a settembre, quando si capirà finalmente se, a partire dall’autunno, il ritorno alla vita normale sarà una condizione definitiva, senza rischi di ritorno di ondata di pandemia.
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