Liguria, autostrade al collasso. Toti: "Ora basta, il Mit ci deve risposte"
di Redazione
Il presidente della Regione dà l'ultimatum: "Mi aspetto risposte e me le aspetto nelle prossime ore"
“La situazione delle autostrade è quella che più ci preoccupa, e ci preoccupa soprattutto l’assenza di risposta da parte del Mit”, così il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sull'ennesima grave crisi del sistema autostradale ligure. “In questi giorni abbiamo ottenuto da Autostrade la gratuità del tratto Chiavari-Rapallo, e da oggi la gratuità del tratto Masone-Ovada, le due zone dove le frane impediscono in modo totale la viabilità primaria. Ma il tema vero è che sulla Liguria in queste ore si sta addensando la tempesta perfetta: l’assenza ancora del nuovo ponte, unita ai danni dell’emergenza maltempo, compreso il crollo sulla A6 e le frane che hanno insistito anche su alcuni tratti dell’A10 dove si viaggia a una corsia, in aggiunta ai cantieri che Autostrade dovrà giustamente aprire – come chiesto dalla Procura – per la messa in sicurezza delle barriere antivento, rischia di produrre un blocco totale, e lo dico oggi che il traffico pesante dei porti è limitato per via delle feste. Nel momento in cui dovessero ripartire gli usuali 4-5mila tir che quotidianamente servono il primo sistema portuale d’Italia si rischia la vera e propria paralisi”.
“Abbiamo più volte chiesto al Mit un piano straordinario e un tavolo di concertazione con gli enti locali: non è possibile che si svolga in questa regione un dialogo totalmente extra-istituzionale fra Regione e Autostrade, quando regioni e comuni non hanno alcun potere su Aspi, o fra la Procura e Autostrade, mentre dal ponte Morandi in poi per quanto riguarda tutte le misure che andavano prese siamo sostanzialmente all’anno zero”, continua Toti. “Occorre da un lato un piano di emergenza immediato, per stabilire quali sono i cantieri prioritari e come gestire quelli che si apriranno in questa regione, poi serve un piano straordinario per caprie cosa fare nei mesi e negli anni a venire. Di tutto questo non si è ancora cominciato a parlare: la gazzarra fra ministeri, maggioranza, ritiro o meno della concessione, ha paralizzato ogni tipo di dialogo e a farne le spese è la Liguria. Io non credo che la Liguria, dopo la tragedia del ponte Morandi, dopo tutti i danni subiti da due gigantesche emergenze metereologiche, possa farsi carico anche del prezzo dei ritardi, dell’inconcludenza e delle liti di questo Governo”.
“Mi aspetto risposte immediate per impedire che questi giorni di Capodanno si trasformino in un inferno per i turisti che vengono in Liguria – e dai quali dipende un pezzo importante della nostra economia su cui abbiamo investito molto –, e che l’intero sistema della logistica del nordovest non vada in crisi alla riapertura dei porti e del traffico pesante. Oltre la tragedia che abbiamo vissuto e i danni che abbiamo subito, non siamo disponibili a subire le conseguenze di inerzie o peggio di disegni politici che non vogliono il bene di questa regione. Mi aspetto risposte e me le aspetto nelle prossime ore”, conclude Toti.
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