Liguria, aumentano del 75% le denunce per infortuni sul lavoro: oltre 20mila nei primi 8 mesi del 2022

di Edoardo Cozza

Nello stesso periodo del 2021 erano state 12mila. Maestripieri (Cisl): "Numeri allarmanti, tagli ai costi incidono su sicurezza"

Fra gennaio e agosto 2022 si è registrato un fortissimo aumento delle denunce di infortunio in Liguria. Secondo i dati dell'Inail, sono state esattamente 20.102 con una crescita significativa di quasi 8 mila casi. Nello stesso periodo del 2021 erano stati 12.022. La denuncia viene da Cisl Liguria che sottolinea, in particolare, l'incremento concretizzato nel comparto 'industria e servizi' dove si è passati da 10.635 a 17.984 denunce. Il dato locale sottolinea come l'aumento più sensibile ci sia stato nella provincia di Genova (da 6.392 a 11.444 denunce), ma in crescita sono anche Spezia (da 1.578 a 2.703), Imperia (da 1.621 a 2.703) e Savona (da 2.431 a 3.582). Nel solo mese di agosto 2022 in Liguria gli infortuni sono stati 1.640: nello stesso mese del 2021 erano stati 1.269. Preoccupante anche il dato relativo alle denunce di infortunio delle donne: da gennaio ad agosto 2022 sono state 10.196 con una crescita evidente rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando erano state 4.614. In diminuzione, gli incidenti mortali che sono passati da 16 a 8.

"I numeri diffusi dall'Inail sono a dir poco allarmanti - commenta Luca Maestripieri, segretario Cisl Liguria -. Ottomila denunce in più nei primi otto mesi dell'anno sono una cifra che non ammette alibi né giustificazioni. Se da un lato è evidente la correlazione tra un precariato sempre più spinto e l'aumento degli infortuni dall'altro si ha la sensazione che i tagli dei costi in molti casi abbiano ridotto l'attenzione alla sicurezza". Secondo Maestripieri “il deterioramento della qualità del lavoro è, ormai, un fatto incontestabile, che trova evidenza sia nella percentuale di contratti a tempo determinato (spesso di pochi giorni) sia nel preoccupante peggioramento della prevenzione e vigilanza sulla sicurezza. La CISL da mesi denuncia una situazione che rischia, lo ripetiamo, di diventare presto ingestibile. Ci auguriamo che questo sia un tema prioritario nell’agenda del nuovo governo e che le istituzioni prendano repentinamente atto dell’urgenza di risolvere questa vergogna nazionale”.