Lido di Genova, i nuovi gestori: "Opere anti mareggiata o rilancio a rischio"

di Fabio Canessa

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Investimenti per 10 milioni, poi due tempeste in due anni: "Bisogna allungare le spiagge"

http://video.telenord.it/wp-content/uploads/2019/06/130619-LIDO-02_59.mp4 Passate le tempeste in tribunale, sono quelle della natura a preoccupare i proprietari del Lido, storico stabilimento in corso Italia a Genova che finalmente vede le prospettive di un rilancio dopo anni di abbandono e incertezze. Due mareggiate in due anni e il rischio di vedere vanificato il grosso investimento affrontato per rilevare la società, se non si prenderanno provvedimenti. “Gli azionisti hanno già speso 10 milioni di euro, compreso l’acquisto di Garden e Caravelle da altre società semplici, ai quali bisogna aggiungere 1,3 milioni per i danni provocati dal mare – spiega Fabio Ragazzi, amministratore unico per conto della cordata che ha acquisito la Nuovo Lido Elfra dalla famiglia Rizzo-Rapallini – ed è vero che la direttiva Bolkestein difende l’interesse pubblico, ma è altrettanto vero che senza opere a mare adeguate il demanio perde metri di spiaggia e non incassa. E questo potrebbe spaventare gli investitori che oggi sono disponibili a riqualificare tutto lo stabilimento”. Stabilimento che, a differenza di quasi tutti gli altri, conta non solo una parte in concessione demaniale (la spiaggia, il molo, la piscina olimpionica) ma anche volumetrie in proprietà privata. Ed è proprio su queste che la nuova proprietà punta per sciogliere il cappio della stagionalità: “Abbiamo diversi interlocutori del settore alberghiero, si parla molto di food e attività commerciali. Sino a tre anni fa c’era una situazione difficile, con quote pignorate, un piano di conversione, rischio fallimento, cause per questioni personali. Da ottobre siamo titolari del 100% delle quote e possiamo ragionare di sviluppo”.

Servono, secondo Ragazzi, opere in grado di prevenire i danni provocati dalle mareggiate. Dighe soffolte? Nuovi pennelli? No: “Bisogna allungare le spiagge”, ripete lui come tanti altri balneari di corso Italia. Una richiesta pressante anche in vista del nuovo Proud, il piano di Tursi approvato dalla giunta Doria per aumentare la quota di spiagge libere e rimandato dall’assessore Cenci dopo il disastro di fine ottobre. E cioè nessuna concessione in meno, ma nuovi tratti di arenile. Ma se ne riparlerà soltanto la prossima estate.