Le strategie di Salvini tra enti locali e governo
di Paolo Lingua
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Il Punto di Paolo Lingua
Tra le tante dichiarazioni – ufficiali ed estemporanee – che Matteo Salvini rilascia ogni giorno, è interessante riflettere sulle valutazioni intorno alle strategie elettorali. Salvini ha detto, senza giri di parole, che la Lega andrà per proprio conto alle elezioni europee che si svolgeranno, quasi certamente, il 26 maggio prossimo, in coincidenza di una tranche di elezioni amministrative in Italia.
Alle europee dunque Salvini intende correre per conto proprio, semmai cercando di agganciare, ma a livello internazionale, in un secondo momento, alleanze sovraniste. Per quel che riguarda invece elezioni comunali o regionali la linea della Lega è chiara: se non emergono problemi specifici o contrasti locali la Lega correrà con il centrodestra, mantenendo blindato l’asse con Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Nessun accordo con il M5s, salvo tenere duro, per il momento, l’asse a livello di Governo. La domande immediate che vengono a fior di labbra riguardano però in maniera specifica i rapporti con i “grillini” che, proprio sulle strategie di governo, tutti i giorni subiscono contrasti, scossoni e tormenti.
Qual è dunque il “Salvini – pensiero”, dato per scontato che ne abbia uno preciso in testa? Salvini, e questo è ovvio, aspetta un ulteriore calo del partito di Berlusconi: l’anziano leader, da oltre dieci giorni, è nuovamente alle prese con azioni della magistratura dopo un periodo di quiete relativa. Il sospetto è che molto del polverone giudiziario sollevato sia frutto della decisione dell’ex cavaliere di candidarsi alle “europee”: Salvini aspetta forse un ulteriore calo di Forza Italia per imporre la sua leadership assoluta, soprattutto nel caso d’una crisi di Governo che, a parole, è sempre rinviata, ma che, prima o poi, potrebbe verificarsi visto il sorgere continuo di contrasti all’interno dell’alleanza giallo-verde.
Nessun dubbio invece per quel che riguarda le elezioni amministrative. C’è già la prova per l’appuntamento di maggio, proprio nei comuni coinvolti in Liguria (Rapallo, Sanremo, Ventimiglia e così via) , ma soprattutto sembra blindata l’alleanza di centrodestra tradizionale per le elezioni regionali del 2020. Slavo eventi eccezionali ed imprevedibili ci sarà una riconferma della candidatura di Giovanni Toti a presidente della Liguria, con non poche ricandidature di consiglieri e assessori uscenti.
Dopo la perdita da parte del centrosinistra delle più importanti amministrazioni, in particolare di tutti i capoluoghi di provincia e delle città maggiori, non sembra facile al Pd e agli alleati minori dell’area di centrosinistra una rimonta e un recupero, anche per la mancanza di candidati di spicco. Salvini ha fatto capire che le amministrazioni di centrodestra in tutta Italia vanno bene e che la linea va confermata.
A questo punto appare fin troppo ovvio che il leader della Lega per il momento conta su una doppia strategia per tenere “sotto” limite del possibile i “grillini” a livello di governo e per non lasciare spazi e speranze a Berlusconi e alla Meloni per le loro ambizioni di livello nazionale. Tutta questa strategia funzionerà, è ovvio, sino a che i numeri lo consentiranno.
Oggi, sia pure in netto calo, il M5s è ancora valutato nei sondaggi al di sopra del 20%. Ma se dopo le europee dovesse scendere ancora e perdere consensi in certe regioni soprattutto del Nord Italia, i piani politici di Salvini potrebbero mutare radicalmente. Un altro elemento di incognita potrebbe essere una ripresa del centrosinistra, anche se Zingaretti ha ancora mdi fronte a sé schieramenti interni e gruppetti “ingarbugliati”. Una situazione che non prelude a un riscatto vistoso, almeno per il momento. Il rebus restano le europee, un appuntamento assai complesso per il quale è difficile poter azzardare previsioni precise.
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