La Sampdoria torna alla vittoria: 4-1 al Pescara, Donati salva la panchina
di Simone Galdi
Dopo 149 giorni di astinenza, la Sampdoria torna a vincere una partita di campionato, alla settima giornata di Serie B e al cospetto di un Pescara davvero modesto. Massimo Donati salva la panchina traballante con un 4-1 a due facce: primo tempo di scarso spessore con la solita disattenzione difensiva a punire i blucerchiati; seconda frazione veemente, con un crescendo - dal rigore procurato da Pafundi e trasformato da Coda al poker di Ioannou -che fa ben sperare.
E dire che nel primo tempo la musica sembrava davvero la stessa, desolante nenia dei sei incontri precedenti. Tanta buona volontà, un paio di spunti interessanti, ma nessuna grande occasione. La chance più nitida è proprio per Pafundi, che trova Desplanches reattivo.
Il Pescara scappa avanti alla prima vera occasione: un cross nemmeno troppo tagliato diventa un assist per Oliveri, più bravo di Depaoli a trovare la posizione per colpire di testa. Ghidotti non può nulla, manca un minuto alla fine, la Samp mostra i soliti gravi difetti. Poca incisività davanti, manovra lenta e macchinosa, difesa fragile. I fischi del Ferraris all'intervallo, dopo un tifo incessante per 45 minuti più recupero, sembrano diventare una costante ineludibile.
La ripresa comincia con un cambio tattico: Donati toglie Vulikic, al solito ammonito e balbettante, inserendo Giordano e ridisegnando la difesa. Da tre a quattro uomini, il reparto arretrato si compatta, ma è tutta la manovra a sbloccarsi. Gli strappi di Cherubini, la qualità di Pafundi e un ritrovato Massimo Coda (anche per lui, molto meglio la ripresa della prima metà) permettono alla Samp di ribaltare completamente la situazione.
Al 54' l'episodio che cambia tutto, il calcio di rigore per la Samp, che nel primo tempo se ne era vista assegnare e poi togliere un altro dal var (fallo di Vulikic in partenza). È una combinazione Coda-Pafundi a stappare la bottiglia doriana: il cross del fantasista è intercettato dal braccio di Capellini in scivolata. Pairetto non ha dubbi, il Var stavolta conferma e Coda trasforma il penalty, spiazzando Desplanches. Si riparte dall'1-1.
Una Samp tutta spinta trova il vantaggio col suo uomo migliore, Simone Pafundi: minuto 63, altra ottima combinazione tra il fantasista e Coda, a ruoli invertiti per mandare in gol il gioiellino ex Udinese. Per lui primo gol da professionista in Italia, con la Sud che esplode per un vantaggio che mancava veramente da mesi.
Il Pescara si dimostra poca cosa, la sua reazione è nulla. Quando al 66' Depaoli trova il terzo gol, su una combinazione verticale innescata da Abildgaard, inizia la festa: dieci minuti per segnare tre reti, evento diventato ormai raro a Marassi. La Samp non si scompone, tiene alta l'attenzione e trova anche il quarto gol con Ioannou, al primo minuto di recupero, su assist di Cuni. La successiva espulsione di Brosco non cambia nulla: si chiude sul 4-1 per il Doria, una festa tanto attesa da una tifoseria sempre costante nel suo sostegno. Un sospiro di sollievo per Donati, una festa tanto attesa dai sostenitori doriani.
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