La profezia di Andrea: "Se morirò correndo sarà la morte più bella"

di Michele Varì

Il meccanico è deceduto in moto per prendere un ladro

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“Se morirò correndo in moto o in macchina sarò felice e voi non dovere essere tristi per questo...”. Lo diceva spesso ai familiari Andrea Corsini, il meccanico di 25 anni morto giovedì scorso nel tentare di inseguire in moto un presunto taccheggiatore fuggito dal negozio “Scarpe & scarpe” di via Rivarolo. La premonizione del giovane è riferita dalla sorella maggiore Ilaria, 31 anni, commessa in negozio dell'Outlet di Serravalle Scrivia, che ha raccontato a Telenord chi era suo fratello svelando che a causa della sua grande passione per le auto e le moto da corsa nella sua vita si era ferito più volte, anche in modo grave, “aveva cominciato a cadere da bambino, con la bicicletta e da allora non aveva più smesso. Era più volte di lui, correva sempre nonostante i nostri inviti alla prudenza..”. Andrea era appena rientrato da un viaggio a Valencia, in Spagna, dove aveva provato l'ebrezza di guidare un bolide della formula Uno su una pista vera. Possedeva una Panda elaborata e quella moto da cross su cui si è schiantato giovedì scorso per cercare di prendere il presunto ladro. I suoi funerali si svolgeranno martedì alle 10 al santuario Nostra signora del Monte, sulle alture di San Fruttuoso, la chiesa dove il giovane avrebbe voluto sposarsi con la fidanzata prima che la loro storia, poche mesi fa, finisse. Lo ha deciso la sorella Ilaria che sta prepartando un funerale speciale per suo fratello, “la bara sarà tappezzata di adesivi da rally, dalle sue foto e cosparsa delle caramelle e del cioccolato di cui Andrea era goloso, sono sicuro che a lui un addio di questo tipo sarebbe piaciuto”. Le indagini per rintracciare il presunto ladro intanto sono al palo: in mano agli investigatori della mobile ci sono solo delle immagini delle telecamere in cui si vede il viso di un giovane, forse di colore, che si allontana a passi veloci con uno zaino a tracolla. Gli agenti però ribadiscono: “Attenti, niente caccia alle streghe, per ora a quel giovane non possiamo imputare neppure un taccheggio visto che Scarpe & Scarpe non è stata in grado di accertare cosa avrebbe rubato ed non ha ancora sporto denuncia di furto”. Michele Varì