La manovra finanziaria secondo la Lega: "7,5 miliardi di tasse in più"
di Marco Innocenti
Rixi, Bagnai e Benveduti all'Accademia Federale del Carroccio
Una finanziaria che innalza le tasse e che complica la vita dei contribuenti. E’ l’accusa lanciata dalla Lega, riunita a Palazzo Tursi per l’Accademia Federale, il corso di lezioni per formare i prossimi dirigenti locali. In cattedra, oltre al responsabile infrastrutture Edoardo Rixi, anche il presidente della commissione finanze del Senato Alberto Bagnai e l’assessore regionale Andrea Benveduti.
Una manovra che, secondo i dati presentati dalla Lega, porterà 7,5 miliardi di tasse in più nel 2020, 6 miliardi nel 2021 e 4 miliardi nel 2022. La plastic Tax, ad esempio, dovrebbe costare ad ogni cittadino ligure circa 138 euro l’anno, mentre la tassa sui buoni pasto farebbe sborsare una cifra intorno ai 100 euro l’anno. A pesare più di tutto sulle tasche dei contribuenti liguri, però, sarà la tassa sulle auto aziendali, che potrebbe arrivare a costare anche oltre 3000 euro l’anno.
“La manovra è timida il primo anno sugli investimenti e gli aiuti alle imprese – dice Alberto Bagnai, senatore e presidente della Commissione Finanze del Senato - ma il motivo è molto semplice. Il primo anno le clausole di salvaguardia sono state disinnescate ma non negli anni successivi. Quindi gli investimenti di cui questo governo ci parla per il 2021 e il 2022 sono a valere sull’iva che il governo si proporrebbe di aumentare se ci fosse fra un anno o due. Poi loro non ci saranno e ci saremo noi e troveremo un’altra soluzione: o coperture credibili e non letali per l’economia italiana, oppure prendendo il toro per le corna. Le regole europee sono sbagliate, se la Francia fa il 3,1% di deficit, forse noi potremmo fare il 2,7-2,8 com’era nelle nostre intenzioni nel progetto di manovra che non ci hanno permesso di fare”.
“La manovra penalizza le infrastrutture – commenta anche Edoardo Rixi, responsabile infrastrutture della Lega - Su Genova abbiamo il grosso tema della Gronda. I nuovi investimenti fatti ogni anno potranno essere ammortizzati dai concessionari solo per l’1% e questo porterà a veder lievitare i costi di qualche miliardo di euro ma non solo della Gronda ma di tutte le opere. Le coperture economiche trovate quindi rischiano di saltare”.
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