La Liguria bloccata dalla morsa delle Autostrade in tilt
di Paolo Lingua
Tutto il sistema autostradale della Liguria ogni ora segna uno stop. Vale per l’asse verso il Piemonte passando da Savona sia per l’asse di Arenzano. Ma si naviga a fatica lungo il Ponente e lungo il Levante. Incidenti, anche se non gravi, code interminabili. Si muovono tutti i giorni, per forza di cose, le merci del traffico portuale. oppure quei cittadini che per motivi di lavoro non possono farne a meno. Ma il caos e i blocchi rendono difficile il rapporto di comunicazione. La Società Autostrade, al centro d’una complessa polemica con il governo con il rischio sempre pendente della revoca della concessione, ha già modificato i suoi progetti di sistemazione dei percorsi, puntando a lavori notturni per vitare oil caos giornaliero del sistema di trasporti. Ma la situazione generale resta precaria e , nonostante gli annunci delle istituzioni a cominciare dalla Regione, mette in evidenza uno stato precario della realtà. Ci vorrà tutta l’estate , spostando nelle ore notturne gli operatori dei lavori di messa a punto delle gallerie e dei passaggi più critici in particolare delle gallerie, per arrivare alla definitiva messa a punto dei percorsi. La stessa Camera di Commercio di Genova, tramite il presidente Luigi Attanasio, mette in evidenza che mancano i progetti di Alta Velocità in direzione di Milano (la linea in costruzione avrà bisogno di alcuni anni per essere completata) e resta fermo il progetto autostradale della Gronda, sia di Levante, sia di Ponente. Eppure la Liguria ha un alto potenziale commerciale sia per quel che riguarda gli assi fondamentali di comunicazione che nascono dal sistema dei trasporti portuali, sia da quelli che emergono dalle esigenze localistiche. Siamo alla vigilia della ripresa turistica che riguarda sia da chi proviene da fuori della Liguria, sia dai movimenti interni della Regione. Tutti gli spostamenti, ogni giorno, trovano code e blocchi, se non forti rischi di incidenti. La questione vede molti aspetti di una situazione critica e tutta da sciogliere. La società delle autostrade ha sulla testa il rischio del ritiro da parte del governo della concessione, dopo la tragica vicenda del ponte Morandi e dopo che sono emersi gravi difetti dell’azione di manutenzione. Se il governo dovesse recedere dalla concessione si aprirebbe una causa assai complessa destinata a protrarsi per anni con esiti incerti e il rischio di spese ingenti. La Società Autostrade ha proposto un progetto di lavori notturni al fine di evitare le assurde code diurne, ma la situazione è comunque delle più complicate. La stagione turistica e quella operativa e commerciale sono destinate a risentirne, proprio nel momento in cui la Liguria, per risorgere da una crisi drammatica vorrebbe puntare a tutti i livelli sulla valorizzazione del proprio patrimonio naturalistico e culturale-artistico. Una condizione co0mplessa nella quale giocano anche le differenze politiche con il centrodestra che punterebbe alla ripresa, ma con il governo che in parte (Pd e renziani) sarebbe anche favorevole, a sentire il ministro Paola De Micheli, ma che trova, per molti aspetti, più reticenti i grillini, che non sono favorevole a tutte le ipotesi di grande opere a cominciare dalla Gronda che è sempre un punto interrogativo sul nostro futuro.
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