La Lampada della Speranza arriva al carcere di Marassi, simbolo di luce per detenuti e operatori

di M.C.

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Parte del Giubileo 2025, la lampada è un segno di speranza per la popolazione carceraria e il personale degli istituti penitenziari

Questa mattina, la "Lampada della Speranza" è arrivata nella Casa Circondariale di Genova Marassi, portando con sé un simbolo di luce e rinascita. L’iniziativa, promossa in occasione del Giubileo 2025, coinvolge tutti gli istituti penitenziari italiani, offrendo un messaggio di speranza non solo per i detenuti ma anche per gli operatori e i volontari che lavorano nelle carceri.

Benedizione a Roma – Nei giorni scorsi, il Cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica di San Pietro, ha benedetto a Roma le lampade, realizzate dai detenuti della Casa Circondariale di Salerno. Questi simboli sono stati successivamente consegnati ai delegati regionali dei cappellani delle carceri per essere portati in tutti gli istituti del Paese.

Cerimonia a Marassi – Monsignor Gero Marino, Vescovo di Savona-Noli e delegato per la carità nella Conferenza Episcopale Ligure, ha presieduto la cerimonia di consegna nella cappella del carcere di Marassi. Erano presenti anche i cappellani degli istituti liguri, tra cui Don Paolo Gatti (Marassi), Don Giacomo Martino (Pontedecimo), Padre Piero Di Luca (La Spezia) e Don Alessandro Bertone (Sanremo). La direttrice Tullia Ardito, il vice direttore Mario Peraldo Gianolino e alcuni volontari hanno preso parte all’evento, insieme a un gruppo di detenuti.

Messaggi di speranza – Durante la cerimonia, Mons. Marino ha sottolineato l’importanza della luce come simbolo di speranza: «È un momento che dà speranza a tutti noi, consapevoli che in fondo al tunnel c’è sempre la luce». Ha poi aggiunto: «Il Giubileo ci invita a ricominciare, anche dopo una caduta, e a riscoprire la capacità di dialogare con parole di speranza, bene e verità».

Impegno del Papa – L’iniziativa si inserisce nel contesto dell’attenzione costante di Papa Francesco per i detenuti. Lo scorso dicembre, il Pontefice ha aperto una Porta Santa nel carcere di Rebibbia, un evento senza precedenti che ha rafforzato il messaggio di inclusione e redenzione.

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